Fabrizio Corneli, tra l’infinito e lo starnuto
Anna Marra Arte Contemporanea, Roma - fino al 12 marzo 2014. Sculture di luce, tra Pop e Rinascimento. Sono le sorprendenti opere di Fabrizio Corneli, che permettono di portare nella Capitale il pavimento di una chiesa pisana insieme a una vetrata araba.
Artista autenticamente umanista, in grado di definire rarefazioni minimaliste con echi abilmente pop, Fabrizio Corneli (Firenze, 1958) lavora sin dai primi Anni Novanta su un’inedita idea di sculture fatte di luce, ricorrendo a tale fine all’antica tecnica dell’anamorfosi. Questo gioco prospettico, consistente nell’ottenere una proiezione prospetticamente distorta di una figura per definirne una nuova e inattesa, ha affascinato gli artisti sin dal Rinascimento ma è sempre stata prerogativa dei pittori, fino ai maestri di strada che capita talvolta d’incontrare intenti a definire mondi impossibili su un marciapiede.
Nel caso di Corneli, lo scarto percettivo viene invece ottenuto con luci e ombre proiettate sulle pareti attraverso lamine infisse, sfere, cristalli, tentando l’attenzione col profilo di un volto, la linea sinuosa di un Apollo, una Venere o un’orsa (la costellazione maggiore, per la precisione). In occasione della mostra presso Anna Marra, l’artista presenta una selezione di opere realizzate negli ultimi vent’anni, trasformando gli ambienti fisici con la sapienza di un prestigiatore dalla vena mistica (si veda l’affascinante ingresso, in cui ci si trova a camminare sul pavimento proiettato di una chiesa pisana, o ancora ad osservare una vetrata araba che non c’è). Se ne esce, infine, come da un’algida wunderkammer contenenti effimeri infiniti, sorpresi dalla consistenza della porta vetrata.
Luca Arnaudo
Roma // fino al 12 marzo 2014
Fabrizio Corneli – Tra l’infinito
ANNAMARRACOMTEPORANEA
Via Sant’Angelo in Pescheria 32
06 97612389
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www.annamarracontemporanea.it
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