Per la sua prima mostra in Italia, John Isaacs (Lancaster, 1968; vive a Berlino) offre una riflessione attraverso la quale rivela cosa sia secondo lui l’essenza dell’arte. “Il mio lavoro è assenza fatta presenza”. L’arte è l’infinita concatenazione di riflessioni che scaturisce dall’incontro con l’oggetto: il rapporto di comunicazione che si crea tra l’opera e chi la osserva è empatia potentissima, capace di scendere negli abissi dell’intimo o di salire fino alla dimensione del divino. Perfetto corrispettivo oggettivo di questo pensiero è la grande scultura che accoglie il visitatore in galleria: una Pietà di Michelangelo velata. Un drappo in marmo copre ma non cela, lasciando a chi osserva quell’interstizio fondamentale affinché la relazione tra lui e la scultura possa prendere il volo verso un orizzonte del quale l’artista non conosce le coordinate, ma della cui atmosfera è imprescindibilmente autore.
Maria Marzia Minelli
Brescia // fino all’8 marzo 2014
John Isaacs – The Architecture of Empathy
MASSIMO MININI
Via Apollonio 68
030 383034
[email protected]
www.galleriaminini.it
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