Le armi giocattolo di Pino Pascali a Genova
Museo d’arte Contemporanea di Villa Croce, Genova - fino al 30 marzo 2014. Una piccola, grande mostra. La selezione delle opere, esposte al secondo piano del museo in sole quattro stanze, è focalizzata su un aspetto specifico della produzione di Pino Pascali.
“Io cerco di fare quello che mi piace fare… è l’unico sistema che per me va bene”, dichiarava Pino Pascali (Bari, 1935 – Roma, 1968): “Un pittore gioca”, perché “anche i bambini giocano seriamente” e “i loro giochi sono fatti proprio per sperimentare le cose, per conoscerle e, nello stesso tempo, andare oltre”. In queste opere è rappresentato il “mondo eroico infantile” di Pascali, il suo senso ludico e dissacrante nel trattare le armi e gli uomini armati, la sua fantasia grafica e la ricchezza d’invenzioni pubblicitarie, che negli Anni Sessanta lo hanno reso protagonista della scena e della ricerca artistica.
Il percorso della mostra parte dalle undici opere della prima stanza, realizzate tra il ’60 e il ’65: grandi generali, soldatini in marcia, guerrieri medievali, moschettieri e armi. Lo spazio successivo è dedicato a I Killers, un filmato di animazione di tre minuti e sedici studi preparatori. Elaborato per una serie di Caroselli dei gelati Algida, ma rifiutato dalla committenza perché troppo violento, il filmato inscena in modo originale le sparatorie tra gangster e poliziotti in una metropoli americana degli Anni Trenta.
Nella terza stanza, oltre a un ritratto fotografico, sono visibili sette opere incentrate sulla “poetica” delle armi di Pascali, da porre in relazione con la sua mostra del 1966 alla Galleria Sperone a Torino. In quel ciclo scultoreo, l’armamentario bellico innocuo rispondeva ideologicamente al clima della guerra in Vietnam. L’artista era ossessionato dalle armi anche nel senso fantastico, come dimostrano il Missile e i Bazooka, 1964, o il modernissimo Soldatino, 1966, ricavato in un bossolo. Nell’ultima stanza si può osservare il bozzetto Molo K con navi, 1962; vedere un filmato con le testimonianze di Calvesi, Pitagora, Trini e altri; consultare pubblicazioni storiche.
Ci si rammarica che Pascali abbia avuto vita breve. Basti pensare che la sua prima personale risale al 1965, a La Tartaruga di Plinio de Martiis a Roma; che nel 1967 prese parte alla prima mostra del movimento Arte Povera – Im-spazio, alla galleria La Bertesca a Genova, e che nel 1968 partecipò alla Biennale di Venezia, per capire quanto il suo avvenire potesse essere brillante.
L’esposizione a Villa Croce, con prestiti di collezionisti privati, galleristi e del Museo Pino Pascali di Polignano, è un’occasione che vale la pena di cogliere. Per gli specialisti si tratta di una “chicca”, ma per tanti altri dovrebbe essere un buon pretesto per approfondire un discorso non solo sull’arte, ma anche sulla grafica, l’animazione, la scenografia, la pubblicità e la comunicazione.
Linda Kaiser
Genova // fino al 30 marzo 2014
Boooom! Pino Pascali e il gioco delle armi
a cura di Anna Lovecchio
VILLA CROCE
Via Jacopo Ruffini 3
010 580069
[email protected]
www.museidigenova.it
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