Christian Schwarzwald (Salisburgo, 1971; vive a Berlino) è alla seconda mostra nella galleria di Paolo Maria Deanesi, ora in una nuova sede. In quest’occasione l’artista austriaco presenta una nuova serie di disegni, Graph: a vederli riuniti, come in una Kunstkammer ottocentesca, e con soggetti così diversi, la domanda spontanea è relativa a dove si origina questa epifania di forme. Le rappresentazioni sono differenti anche stilisticamente, ma per parlare dell’universo, attraverso flore improbabili, volti, oggetti inesistenti o progetti architettonici e paesaggi visionari, Schwarzwald scomoda le regioni degli archetipi. E da lì pesca queste forme come se si abbeverasse a sorgenti incontaminate. Se da questi luoghi destrutturati culturalmente arriviamo alla generazione di una tipologia di segni inediti come questa, è perché una metamorfosi formale del segno è in atto e mira a innescarsi nel presente. Per comprendere la sorgente di questo magma di segni si può scomodare Elemire Zolla, che ha più volte ribadito che “l’uomo vuole periodicamente smarrirsi nella foresta degli archetipi”. In questa foresta Schwarzwald trova la fonte dei segni che ci mostra.
Claudio Cucco
Trento // fino al 3 maggio 2014
Christian Schwarzwald – Graph
PAOLO MARIA DEANESI
Via Santissima Trinità 12
348 2330764
[email protected]
www.paolomariadeanesi.it
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