Mia cara Carol ti scrivo. Andrea Guerzoni e Carol Rama
Da un “giovane” artista a una grande artista: Andrea Guerzoni scrive a Carol Rama in occasione del suo compleanno e dell’inaugurazione della mostra “Il garbo è tutto. Segni e carte di Carol Rama”. Mostra allestita alla GAM di Torino fino al 15 giugno 2014.
Torino, 17 aprile 2014
Mia cara Carol: ieri ancora un’altra inaugurazione, senza di te, questa volta il giorno prima del tuo compleanno. Assente giustificata.
Carol, sarei venuto a prenderti io in auto, anzi no, avrei chiamato un taxi, alla tua maniera, avrei aspettato trepidante e, una volta dentro, sarei stato avvolto dalla tua nuvola di profumo, esagerata come solo tu, splendida, sai essere, quando vuoi. Avremmo fatto qualche scongiuro e detto qualche cagata e una volta arrivati, sulla soglia della Wunderkammer, la scena sarebbe stata tutta tua. Poi avremmo pestato le code ai ratti vestiti da gatti sornioni, sorriso a chi “conta” per poi contare e cercare i peli nell’uovo mal acconciato del malcapitato, fulminato con lo sguardo lo sgarbato di turno o quella che avresti indicato come più alta, più bella, più colta, più ricca di te.
Ma quest’anno sono novantasei le primavere, mica cazzi (quelli fra me e te saranno almeno il doppio, un milione anche più quelli disegnati o solamente desiderati, perché “il desiderio è meglio dell’atto”, mi suggerisci). Ora non hai più da incazzarti di certe “puzzonate” come la vita grama che hai dovuto sopportare o i riconoscimenti tardivi. Peccato che tu non possa più godere e commentare l’odierno interesse della critica e del pubblico, l’intempestiva attenzione dei musei internazionali d’arte contemporanea.
Già… Da qualche tempo la fatica di questi anni, anni di creazione e tribolazioni, belli e impossibili, pazzeschi, dici tu, hanno ulteriormente ridotto la possibilità di uscire dalla tua casa-studio, vera Wunderkammer delle meraviglie. La capacità di guardare a tutta questa rinnovata curiosità nei tuoi confronti con il tuo caratteristico sguardo tremendamente lucido e tagliente viene meno. Sei stanca Carol, e non fai nulla per nasconderlo.
“Perdo la memoria. Sì, per fortuna!”, mi hai detto qualche tempo fa. La tua preoccupazione è ancora e sempre per il tuo lavoro, la paura di non aver fatto abbastanza. Noi amici ti rassicuriamo, oggi come ieri, che hai fatto tutto quello che potevi e dovevi fare, ti assicuriamo che tutti, perlomeno molti, ti amano da matti, ti confermiamo che il tuo è stato un apporto importante, necessario, alla storia dell’arte.
Buon compleanno, Carol!
Andrea Guerzoni
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