Colori e suoni. Per raccontare la pittura di Alma-Tadema e compagni
Chiostro del Bramante, Roma - fino al 5 giugno 2014. Raffinatezza, sensualità, storia, fascino: è ricchissima la terminologia che potrebbe applicarsi a questa esposizione che, dopo Parigi, ha eletto Roma come seconda tappa. Una buona dose di criticità per gustare le opere in mostra, e un allestimento davvero impeccabile.
La seconda metà del XIX secolo fu un periodo fecondo per l’arte inglese, anche dal punto di vista economico. La mostra rappresenta il risultato di quegli anni, attraverso la ricchissima collezione che Pérez Simon, mecenate messicano, iniziò circa venticinque anni fa. L’ammirazione per la mitologia greca caratterizzò quasi tutti gli artisti dell’epoca, che trassero ispirazione anche dall’antichità romana, dal medioevo e dai drammi shakespeariani. La figura femminile, magnifica, eterea, ammaliatrice, occupa il centro della produzione pittorica come tema centrale e fonte d’ispirazione universale. Seppur costretta a rigide convenzioni sociali, si libera attraverso le sapienti pennellate dei grandi maestri inglesi che ne hanno reso la forza e la fragilità come pochi hanno saputo fare. Volti evanescenti, giochi di luci e ombre, panneggi sinuosi, ambienti supercurati. Ampia gamma cromatica, magiche atmosfere dense di richiami al passato. Nei dipinti si evince il gusto particolarissimo dell’epoca, come resoconto antropologico della moda del tempo. La Prima guerra mondiale arrestò la fortuna di questa corrente, che nella seconda metà del Novecento venne rivalutata grazie al contributo di facoltosi mecenati quali Simon.
Sicuramente Sir Lawrence Alma-Tadema (Dronrijp, 1836 – Wiesbaden, 1912) è il maggiore e più noto rappresentante di questa magnifica corrente, insieme con Godward che fu il suo allievo per eccellenza e che condivide con il maestro notevoli analogie. I soggiorni a Roma furono per entrambi un modo per approfondire lo studio dell’antichità classica. Ma insieme a loro si distinse anche Dante Gabriel Rossetti, precursore del preraffaellismo e intenso sostenitore del dolce stil novo pittorico.
L’allestimento al Chiostro del Bramante è molto suggestivo e ben realizzato, anche grazie alla tecnologia touchscreen e le audioguide con sottofondo musicale. Le sale espositive sono dipinte di delicati colori con citazioni e luci che forniscono la giusta cornice a ogni opera. L’ultima sala offre una descrizione sensoriale alquanto esclusiva: il capolavoro di Tadema, Le rose di Eliogabalo, che ritrae un leggendario banchetto caratterizzato da una cascata di petali, ricrea tale sensazione grazie alla diffusione di un persistente profumo di rose che suggestiona e accompagna lo spettatore.
Michele Luca Nero
Roma // fino all’8 giugno 2014
Alma Tadema e i pittori dell’800 inglese
a cura di Véronique Gerard-Powell
Catalogo Silvana Editoriale
CHIOSTRO DEL BRAMANTE
Arco della Pace 5
06 68809035
[email protected]
www.chiostrodelbramante.it
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