Cosa resta? Paolo Grassino per l’esordio di Eduardo Secci Contemporary
Eduardo Secci Contemporary, Firenze - fino al 31 maggio 2014. Il nuovo spazio toscano è assediato dalle imponenti opere dell'artista torinese Paolo Grassino. Che, in ogni ambiente della galleria, ha lasciato resti e figure reduci dall'irrefrenabile trascorrere del tempo.
Attraverso una ripetizione seriale, Paolo Grassino (Torino, 1967) svuota apparentemente l’immagine del teschio dal suo significato iconografico di memento mori, avvicinandosi all’utilizzo che ne fanno le case di moda da qualche anno a questa parte. Tuttavia, il tema della caducità rimane protagonista. Il grande cranio, esposto in vetrina, attrae magneticamente i passanti che varcano la soglia della galleria per ottenere una risposta alla domanda: “Cosa resta?“. Rappresentazioni di elementi organici e i materiali che ne permettono la realizzazione, come ferro e tubi corrugati, condividono con i visitatori la consapevolezza del loro inevitabile deperimento. L’unico sollievo risiede nella speranza di aver impresso una traccia lungo il cammino, così come accade durante la creazione delle opere dell’artista: dalla fusione rimangono resti e concrezioni di materia, visibili all’interno delle opere. E i lavori di Grassino mostrano e custodiscono i segni “reduci” dal processo di creazione.
Carolina Gestri
Firenze // fino al 31 maggio 2014
Paolo Grassino – Ciò che resta
a cura di Marco Meneguzzo e Daniele Capra
EDUARDO SECCI
Via Maggio 51r
055 661356
[email protected]
www.eduardosecci.com
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati