La guerra di Loredana Longo. Despota e ribelle

GAM, Palermo - fino al 5 maggio 2014. Installazioni, performance, video, fotografie. La personale dell’artista siciliana Loredana Longo si concentra su quattro progetti, tutti dal forte impatto emotivo. Dal raccoglimento della lettura alla retorica dei regimi dittatoriali.

Una mostra strutturata in tre parti, distinte e interconnesse. Loredana Longo (Catania, 1967), per l’intensa My Own War allestita alla Gam di Palermo, sembra sintetizzare in questo schema i codici di una lunga e appassionata ricerca: la libertà e il concetto, la ferita e la memoria, l’oppressione e l’azione.
Freedom, poetica installazione che emerge dal buio della prima sala, dischiude una dimensione raccolta, meditativa, magica. Su un lungo tavolo, illuminato da lampade direzionali, sono distesi dei libri aperti, ognuno con un brano sottolineato in rosso. Testi scelti da artisti, curatori, amici, ognuno a raccontare, in un pugno di parole, una possibile idea di libertà. Sussurrata, interiorizzata, offerta in dono. E mentre l’occhio scorre, con lentezza, una registrazione audio confonde, moltiplica e contraddice il senso, restituendo le frasi lette al contrario.
La sala centrale, anch’essa misuratissima, è dominata dal pavimento di cemento in cui sono intrappolati frammenti di tessuto, come reliquie carbonizzate: metafora e memoria dell’incendio che, nel 1911, travolse una fabbrica di camicie di New York, uccidendo 146 operaie. La lacerazione, il dolore, la fatica e il sacrificio celebrati da un monumento austero. A fianco fa eco la testimonianza video e fotografica di My Own Bunker, realizzata nel rifugio antiaereo nascosto nel chiostro del museo. Qui Longo ha allestito un luogo di isolamento e resistenza, disponendo foto, oggetti, disegni; poi, come in un rito necessario, nel solco di quell’“estetica della distruzione” cavalcata da anni, ha fatto saltare con un carico di esplosivo la sua cellula abitativa. Ancora in una tensione dialettica tra sentimento dell’appartenenza e disorientamento, calore intimo e irrimediabile frattura, sicurezza e rischio, claustrofobia e ribellione.

Loredana Longo, FREEDOM 2013/2014 tavolo rivestito in velluto nero, 46 libri selezionati, registrazione audio vocale 1000x100x70cm, Courtesy Francesco Pantaleone, Palermo

Loredana Longo, FREEDOM 2013/2014
tavolo rivestito in velluto nero, 46 libri selezionati, registrazione audio vocale
1000x100x70cm, Courtesy Francesco Pantaleone, Palermo

Ultima sala, ultimo atto. L’artista, con indosso una maschera virile e un’uniforme disegnata dal giovane stilista Vincent Billeci, declama in playback i discorsi di celebri dittatori del passato, da Hitler a Mao, a Mussolini. Ritta su una tribuna, si rivolge a un pubblico di uomini-pecora, plaudenti e belanti, solo alla fine capaci di voltarle le spalle, quando tutte le maschere saranno calate, impietosamente.
Mimica severa, presenza scenica, look impeccabile, sonorità classiche miste a distorsioni noise e un efficace leitmotiv grafico, fusione di storiche icone di regime. E però, scegliendo un côté più grottesco che tragico, The Circle – di cui restano un video di Salvo Cuccia e un’installazione – si carica di facili cliché (popolo-gregge, maschera-finzione, autocrate-orco) e punta su una teatralità che non sostiene la complessità della materia. Progetto ambizioso, in cui il racconto di una generica retorica dispotico-nazionalista resta impigliato nella retorica drammaturgica. Così, fra i tumulti del presente e le ferite aspre di una storia controversa, il tema invoca chiavi interpretative e strategie simboliche più sottili di un’estetizzante mise en scène, tutta giocata – pur volutamente – sulla sintassi del luogo comune.

Helga Marsala

Palermo // fino al 5 maggio 2014
Loredana Longo – My Own War
a cura di Agata Polizzi
progetto: Ars Mediterranea, in collaborazione con la Galleria Francesco Pantaleone
GAM – COMPLESSO DI SANT’ANNA
Via Sant’Anna 21
091 843 1605
[email protected]
www.galleriadartemodernapalermo.it

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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