Lavoratori di tutto il mondo, fatevi fotografare. Una mostra al Mast
Oltre duecento fotografie – fra cui parecchie stampe vintage – e più di quaranta autori italiani e stranieri danno vita alla mostra Capitale umano nell’industria, a cura di Urs Stahel, proposta nell’entusiasmante contenitore del MAST di Bologna, dedicato alla fotografia industriale. Questa volta l’attenzione è incentrata su coloro che lavorano: dagli operai ai capi. In […]
Oltre duecento fotografie – fra cui parecchie stampe vintage – e più di quaranta autori italiani e stranieri danno vita alla mostra Capitale umano nell’industria, a cura di Urs Stahel, proposta nell’entusiasmante contenitore del MAST di Bologna, dedicato alla fotografia industriale. Questa volta l’attenzione è incentrata su coloro che lavorano: dagli operai ai capi. In tal senso non poteva mancare un ritratto di Gianni Agnelli, simbolo dell’industria italiana. Autore della foto è Erich Lessnig, un fotografo della Magnum, nato nel 1923, riuscito a scappare alle follie razziali naziste nel 1939 per rifugiarsi in Palestina dove, prima di dedicarsi alla fotografia, ha allevato capre in un kibbutz e ha guidato il taxi. Una sua mostra è al Festival di Fotografia Europea di Reggio Emilia (fino al 15 giugno).
Alcuni autori, nella veste di fotografi industriali, creano un certo stupore, come il francese Robert Doisneau, del quale sono in mostra scatti degli Anni Trenta, all’inizio della sua carriera. I soggetti sono gli operai delle officine Renault sull’Île Seguin a Boulogne-Billancourt.
Se volessimo trovare un momento iniziale della mostra, potremmo rintracciarlo nelle foto tratte dall’album Industrie et métier en Belgique del 1897. Un lavoro anonimo, che testimonia l’attività degli studi fotografici, costituiti all’interno delle aziende, per dar vita a materiali informativi e pubblicitari.
Di grande forza i ritratti di tema industriale di August Sander, che fanno parte di Uomini del XX secolo. Una ricerca, questa, che si colloca nella prima metà del Novecento e che è riuscita – con la sua essenziale purezza tassonomica – a lasciare una traccia profonda in coloro che sarebbero arrivati in seguito, primi fra tutti Bernd e Hilla Becher.
Tra le opere esposte, le più legate a una dimensione concettuale dell’immagine sono quelle tratte da Evidence, un lavoro a quattro mani di Larry Sultan e Mike Mandel, datato 1977. I due hanno esaminato migliaia di fotografie degli archivi di grandi aziende americane e ne hanno scelte cinquanta per stamparle con una cura del tutto particolare, destinata in quel momento alla sola fotografia autoriale. Il criterio di selezione era che fossero materiali prettamente documentari, il più possibile oggettivi. Questo per stimolare un senso di ambiguità visiva nel fruitore, che non sarebbe riuscito a dare una precisa collocazione a quel tipo di immagini: un’operazione geniale che avrebbe aperto le porte a molte riflessioni sul significato intrinseco della fotografia, proprie del nostro tempo.
Angela Madesani
Bologna // fino al 30 agosto 2014
Capitale umano nell’industria a cura di Urs Stahel
MAST
Via Speranza 42
[email protected]
www.mast.org
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