Nello spazio romano di Indipendenza, la mostra di Clément Rodzielski (Albi, 1979; vive a Parigi) si compone di quattro temi in cui l’artista pone l’accento della sua ricerca. Rodzielski ragiona sulle immagini digitali che hanno senso quando vengono prodotte ma poi – dopo mesi o passato l’avvenimento che pubblicizzano – perdono di valore, pur continuando a vivere e a circolare nel web, senza copyright e svuotate dal significato che avevano al momento della realizzazione. Nella prima sala troviamo la serie delle A maiuscole, elaborando la sagoma delle A stampate in un modo che va oltre la superficie sulla quale sono poste con nastri neri che fissano il foglio al muro, creando una dissonanza visiva. Questa dissonanza riappare nella serie delle fotografie, concepite però come dispositivi attraverso i quali guardare oltre: orecchie e dita emergono fuori da aperture rivelando un mondo “sotterraneo” nella stessa fotografia. Le black strawberries sono le opere che vivono due volte, e infine le torri di argilla forate, concepite come occhi che guardano lo spettatore.
Valentina Gasperini
Roma // fino al 15 giugno 2014
Clément Rodzielski – A per Abisso
INDIPENDENZA
Via dei Mille 6
06 44703249
[email protected]
www.indipendenzaroma.com
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati