Il rimpianto pasoliniano per il mondo contadino, esplicato nei postumi Scritti Corsari in opposizione all’omologazione contemporanea, è il riferimento ideale più vicino alla personale Pane pane pane vino canale di scolo di Luca Francesconi (Mantova, 1979), che ancora una volta pone attenzione alle fenomenologie organizzative e sociali del mondo agreste e alle ciclicità del tempo rurale. Con un approccio antropologico distaccato e analitico, attraverso l’impianto narrativo del lavoro – da lui stesso definito un “campo semantico” – l’artista dà corpo a una serie riflessioni sui sistemi di autoproduzione e autosussistenza, criticando l’odierno sbilanciamento tra produzione e consumo; invitando il fruitore, attraverso una serie di richiami visivi e memoriali (con ortaggi e pesci, reti di letti e strutture antropomorfe), a riflettere sulle attuali drammatiche conseguenze di una generazione che ha vissuto il finire “dell’età del pane”. Vera e propria mutazione comportamentale, e trasformazione sociale che ha relegato sempre più l’individuo “nell’angosciosa volontà di uniformarsi”.
Raffaella Barbato
Napoli // fino al 20 maggio 2014
Luca Francesconi – Pane pane pane vino canale di scolo
a cura di Jason Hwang
UMBERTO DI MARINO
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