“Voglio fare qualcosa di bello, qualcosa di leggero, magari per arredare una casa di vacanze”. Eyes Wide Open di Mario Milizia (Milano, 1965) è un racconto di frammenti da ricomporre proiettato sulle pareti della Marsèlleria. Dal racconto scaturiscono le tele dipinte a inchiostro per stampanti, generico color field da risultati di ricerca Google: “Sembrano Rothko sbiaditi”. I toni arcobaleno, inappropriate sfumature dell’inquietudine, richiamano la grafica del libro scritto dallo psicoanalista di Rothko dopo il suo suicidio. Sculture acquistate su Internet e dipinte di bianco svelano analogie moderniste con l’artista Rhys Caparn, intervistata da Rothko nel Progetto per una Storia Orale. Quali coincidenze sono reali e quali create ad arte?
Racconto numero due, il Maxisequestro: “frammenti” secondo Google sono le squallide scrivanie apparecchiate di resti archeologici dai carabinieri, mentre oggetti di Zarahome, rotti e fotografati a regola d’arte, risultano archeologie più autentiche. E un’immaginaria quadreria ottocentesca, dipinta su stampe digitali, diventa indagine sulla collezione di Palazzo Accoramboni a Roma, illegalmente venduta da un prelato ottocentesco senza esserne il proprietario: l’arte dell’inganno.
Giulia Bombelli
Milano // fino al 13 giugno 2014
Mario Milizia
a cura di Fantom
MARSELLERIA
Via Paullo 12a
0276394920
[email protected]
www.marselleria.com
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