Francesco Bertelé e un masso erratico nello studio
Napoli, Dino Morra Arte Contemporanea - fino al 27 giugno 2014. Dal mio studio al mio studio: andata e ritorno, passando per un mondo di percezioni che vengono analizzate e ri-costruite in galleria. La proposta di Bertelé esorta a guardare al “fuori” come a un prolungamento del “dentro”.
In profonda simbiosi con la sua terra, Francesco Bertelé (Cantù, 1978; vive a Canzo) si relaziona con un grande masso di granito visibile dal suo studio. Lo misura con metodi antichi, entra in contatto con esso tramite il suo corpo e ne ricrea volumetricamente una parte, occupando gli spazi della galleria. Completano l’installazione: il diario di lavoro, i grafici dei rilievi metrici, un mazzo di calle e una sorgente luminosa rossa. In mostra, insieme a questo intervento permeato da un fervido concettualismo, altri lavori più vicini all’Arte Povera, dalla ricerca estetizzante. Ci sono objet trouvé, come un nido di vespe che fa da suggestione a un dipinto su tela dai colori a tempera d’uovo. O mirabilia da Wunderkammer, come gli zoccoli deformi di una capra, accompagnati da una citazione di Giuseppe Arcimboldo, che ispirano l’opera Zampa: un ceppo di faggio innestato da corna di capra e lame d’acciaio.
Giovanna Procaccini
Napoli // fino al 27 giugno 2014
Francesco Bertelé – from my studio to my studio
a cura di Chiara Pirozzi
DINO MORRA
Vico Belledonne a Chiaia 6
392 9420783
[email protected]
www.dinomorraartecontemporanea.eu
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