La “maniera moderna” di Pontormo e Rosso
Palazzo Strozzi, Firenze - fino al 20 luglio 2014. Due geni del Cinquecento toscano a confronto, proprio a Firenze. Il 70% della produzione di Pontormo e Rosso Fiorentino, divisi dai Medici, ora a stretto contatto. Per una mostra storica.
Pontormo e Rosso Fiorentino. Divergenti vie della “maniera”: questo il titolo della grande mostra curata da Antonio Natali e Carlo Falciani negli spazi di Palazzo Strozzi a Firenze, che presenta le nuove ricerche filologiche, storiche e iconologiche sull’opera e la vita dei due campioni del Cinquecento.
L’esposizione “impossibile”, per il numero di opere presenti e per gli illustri prestiti, offre attraverso circa ottanta lavori – che costituiscono il 70% della produzione dei due artisti – l’occasione di comprendere meglio le rivoluzioni introdotte da due personalità anticonformiste, simili ma diverse. Suddiviso in dieci sezioni e ordinato in maniera cronologica, il percorso si apre con i tre grandi affreschi (già staccati), per l’occasione restaurati e provenienti dal Chiostrino della Santissima Annunziata, attraverso i quali viene servito al pubblico il confronto tra L’Assunzione del Rosso del 1513, La Visitazione del Pontormo del 1514-16 e Il Viaggio dei Magi del 1511 del maestro Andrea del Sarto.
Un vis-à-vis serrato mediato dal “pittore perfetto” il Sarto, come scrive Vasari, che diventa pietra di paragone per l’intera mostra e lascia emergere le origini comuni dalle quali sia Pontormo che Rosso da subito si allontaneranno per divergere totalmente nella propria ricerca.
Nati entrambi nel 1494 a pochi chilometri l’uno dall’altro, Jacopo Carucci (Pontorme, Empoli), toscano doc, non si allontanerà mai dalla regione e rivestirà il ruolo di pittore mediceo fino al 1557, anno della sua morte; invece Giovan Battista di Jacopo detto il Rosso (Firenze), viaggiatore instancabile, non riceverà mai nessuna committenza dai Medici, in quanto savonaroliano, ma in compenso produrrà per le numerose famiglie aristocratiche concludendo la sua vita nel 1540 a Fontainebleau, dopo un sodalizio lungo due lustri presso la corte di Francesco I.
Se nelle influenze Pontormo si lascerà ispirare da Leonardo, Piero di Cosimo, Andrea del Sarto e Dürer, il Rosso guarderà a Michelangelo e al cartone per la Battaglia di Cascina, a Fra Bartolomeo e Andrea del Sarto reinterpretando la tradizione fiorentina del primo Quattrocento di Donatello e Masaccio.
Ma una grande pagina di storia dell’arte di commovente intensità è sancita in mostra dalla sezione seconda, che vede il confronto tra La Madonna delle Arpie di Andrea del Sarto del 1517 con la Pala Pucci di Pontormo del 1518 e la Pala dello Spedalingo dipinta nello stesso anno dal Rosso. La narrazione espositiva, oltre alle tavole dipinte, affreschi, tele e arazzi, presenta anche una sezione dedicata ai disegni che manifesta “vivacità e prontezza” in Pontormo e “fierezza” in Rosso, affermando l’eccelsa abilità dei due rispetto a tale pratica.
Chiudono il percorso due edizioni delle Vite del Vasari: la prima del 1550 e la seconda ampliata nel 1568, con le pagine aperte sulle biografie dei due artisti.
A latere della mostra è esposta la videoinstallazione The Greeting di Bill Viola, presentata nel 1995 alla Biennale di Venezia, quasi come doveroso omaggio e al contempo ispirata alla Visitazione, fresca di restauro, dipinta dal Pontormo nel 1528 proveniente dalla Pieve di San Michele Arcangelo a Carmignano.
Gino Pisapia
Firenze // fino al 20 luglio 2014
Pontormo e Rosso Fiorentino. Divergenti vie della “maniera”
a cura di Carlo Falciani e Antonio Natali
PALAZZO STROZZI
Piazza degli Strozzi 1
055 2776461
[email protected]
www.fondazionepalazzostrozzi.it
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