Limiti: precisi e non eventuali. Pesce Khete e la pittura negli Anni Dieci
Ex Elettrofonica, Roma - fino al 30 settembre 2014. La personale di Pesce Khete, “There Should Be a List Somewhere”, prosegue un ciclo. Anzi, una ricognizione sulla pittura italiana odierna, che lo spazio capitolino sta portando avanti coraggiosamente.
Volutamente confuso, il percorso proposto nella riflessione di Pesce Khete (Roma, 1980) presso la galleria Ex Elettrofonica possiede limiti evidenti imposti dallo spazio, limiti sottesi generati da questa confusione-matrice, più quelli annessi ai mezzi stessi. Cominciamo da questi ultimi due che, insieme formano un dato di fatto. Affidare l’astrazione dei gesti pittorici alla carta è di per sé una sfida: aggirando il limite fisico della tela, l’artista scorge nell’addizione o nella diminuzione di n fogli per la composizione delle sue opere una possibilità; ma, come ogni apertura, c’è un’insidia pronta dietro l’angolo. Il rischio è quello di non riuscire a dare corpo alle idee e a estraniarsi perdendo poi il filo del discorso di ciò che si aveva urgenza di dire. A complicare le cose, in questo caso, c’è il limite di uno spazio come quello dell’ex Elettrofonica, così affascinante ma tanto difficile da dominare, che con le sue sembianze extra-ordinarie e ovattate schiaccia ogni tentativo di altezza. Però forse è laddove le idee rimangono appese e implodono che possono germogliare nel tempo le ricerche più oneste.
Giorgia Noto
Roma // fino al 30 settembre 2014
Pesce Khete – There Should Be a List Somewhere
EX ELETTROFONICA
Vicolo di Sant’Onofrio 10-11
06 64760163
[email protected]
www.exelettrofonica.com
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