Dai cavalli di Marino Marini alle figure scarne di Alberto Giacometti, fino agli animali delle natività di Stefano da Putignano: Carlo Guarienti (Treviso, 1923), nell’ultima produzione in mostra a Bari, guarda al passato con reverenzialità ma allo stesso tempo con un occhio innovativo. Curata in modo diacronico da Clara Gelao, l’esposizione parte dalle prime sale che spaziano da alcuni rilievi marmorei, fino alle grandi tele barocche, con cui la curatrice ha sapientemente costruito un dialogo fatto di confronti diretti e di rimandi storici, per offrire la possibilità concreta di scovare diversi spunti narrativi.
Attraverso i volti bruni e scarni delle opere proposte, l’artista presenta numerose forme animali e una lunga serie di autoritratti studiati in diverse vesti e atteggiamenti, immortalati in questa materia disgregata e incompleta, arrugginita, bucherellata, ma allo stesso tempo accostata alla fragilità dell’arenaria, punto di contatto con la terra a cui Guarienti sente di appartenere.
Isabella Battista
Bari // fino al 28 settembre 2014
Carlo Guarienti – Pittura e scultura 1990-2014
a cura di Clara Gelao
Catalogo Arte’m
PINACOTECA PROVINCIALE
Via Spalato 19
080 5412421
[email protected]
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati