Gli enigmi visivi di Victor Man. Alla Zacheta Gallery di Varsavia
Zacheta National Gallery, Varsavia - fino al 31 agosto 2014. Oscuramento e rivelazione, delicatezza e gravità. La pittura di Victor Man, alla prima personale in Polonia dell’artista rumeno. Premiato nel 2014 dalla Deutsche Bank come “artista dell'anno”, Victor Man è considerato uno tra i più interessanti artisti dell'attuale scena est-europea.
Nato a Cluj nel 1974, Victor Man presenta a Varsavia dipinti dalla forte carica introspettiva, giocati continuamente sulla soglia di un’interpretazione che annuncia e rifiuta ogni possibilità di lettura. Restando quasi sempre debitori al figurativo, i dipinti a olio di Man attingono dalla fotografia come dalla memoria dell’artista: immagini sbiadite, dalle forti tonalità scure, private di qualsiasi riferimento esplicito per rimanere anonime e rifuggire ogni lettura di superficie.
La mostra consta di circa venti lavori, a rappresentare l’ultimo decennio di attività dell’artista: da opere come Shaman (2008) o Grand Practice (2009), in cui Man esplora preoccupazioni personali legate al tema dell’identità e alla figura dell’androgino, a Ubiquitous You (2008), in cui alle pitture cupe e malinconiche vengono associati oggetti ed elementi animali, all’interno di una spiazzante contiguità tra finzione e realtà. Del 2012 sono invece dipinti come Untitled (Sirens): in queste opere la rappresentazione si fa più definita, i contorni si circoscrivono lasciando il soggetto solo al centro di composizioni dai canoni tradizionali. Sembra naturale trovare in questa fase dell’artista affinità con il “periodo blu” di Picasso, non tanto per le intenzioni cromatiche – in Man certamente più cupe – ma per la valenza psicologica che permette all’artista rumeno di andare oltre alla naturalistica descrizione del soggetto, spingendo i limiti della raffigurazione verso territori patetici sospesi costantemente tra violenza e tenerezza.
Aprendo ogni margine all’interpretazione, i lavori nel complesso si presentano come ibridi in cui immagine e astrazione coabitano. Ogni dipinto è un luogo di transizione in cui l’identificazione di qualsiasi logica porta al fallimento e l’immagine rimane aperta all’impulso di una narrazione sempre ipotetica e mai certa. Ed è proprio questa l’abilità di Victor Man: creare enigmi visivi, piuttosto che fornire soluzioni interpretative.
Caduto ogni elemento narrativo, l’unica possibilità di comprensione utile per decifrare queste tele è data dalla necessità di trovare una mediazione tra pittore e osservatore, chiamati entrambi ad accettare l’indecifrabilità delle cose dietro la loro illusoria permanenza. Stati d’animo, ricordi sfuggenti, frammenti visivi e impulsi onirici si mescolano in una lettura fluida e allusiva, in cui ogni presenza invoca una assenza, in cui ogni interpretazione è solo lo stimolo alla domanda che inizia e chiude ogni cosa: quanto sai con sicurezza, ad ogni modo?
Alex Urso
Varsavia // fino al 31 agosto 2014
Victor Man – Zaphir
a cura di Friedhelm Hütte, Katarzyna Kołodziej
ZACHETA – NATIONAL GALLERY OF ART
Vpl. Małachowskiego 3
+48 (0)22 5569600
www.zacheta.art.pl
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