Digitalife 2014: l’arte digitale gioca con il suono
La Pelanda, Roma / Palazzo M, Latina – fino al 30 novembre 2014. Torna, per la quinta edizione, la mostra che la Fondazione Romaeuropa dedica all’arte digitale. Arricchita da eventi performativi con artisti internazionali e con una sede distaccata in quel di Latina.
Entra e gioca: l’opera ti aspetta per compiersi. Riapre nel grande spazio industriale dell’ex mattatoio di Roma Digitalife 2014, con dieci lavori tra cui muoversi, interagire e ascoltare. Tanti i riferimenti alla sound art storica, sempre al confine tra arte contemporanea e nuove tecnologie. Inaugura il percorso espositivo l’orchestra stocastica di Donato Piccolo, composta da ritmi di oggetti quotidiani meccanizzati. Si prepara poi dietro un sipario nero Arpa di luce, spettacolo emozionante di Pietro Pirelli, risultato della proiezione di fili d’arpa attraversati e suonati da un peso mobile, che riempie il buio di una melodia deliziosa. Un esercito di altoparlanti che seguono lo spettatore attendendo di essere ascoltati si palesa in Tutti, di Zahara Poonawaia, dove risuonano le composizioni di un’orchestra di musica da camera diretta da Gromer. Impacts di Alexander Burton cambia tono e mostra nel buio alcune lastre che accolgono gli scarichi elettromagnetici di bobine tesla, ritmati secondo la posizione degli spettatori. Il duo Decosterd presenta poi Cycloid-e, scultura interattiva di tubi metallici simili che si muove sinuosamente e suona sempre in rapporto alla posizione di chi vi sta intorno. Un ritorno all’infanzia con l’altalena di Veaceslav Druta, che a seconda del tipo di oscillazione suona le due grandi ruote di legno come strumenti a corda.
Un universo magico si mostra in un anfiteatro di campane tibetane suonate col proprio movimento, ognuno musicista e direttore d’orchestra, nella Damassana di Leonore Mercier. L’amore per gli antichi gesti artigiani rapisce invece Kingsley Ng, che propone allo spettatore di suonare un telaio, producendo così luci e suoni che riflettono la bellezza dell’oggetto antico. Impegno sociale, creazione musicale ed elaborazione tecnologica per Heewon Lee, che allestisce 108 piccoli carillon, i cui suoni sono associati a caratteri che risalgono uno schermo formando infinite frasi sul tema dell’abbandono dei minori. Termina l’esposizione Henderson, con Babel V: Dream man e un messaggio di pace, immaginando la moltitudine di linguaggi creati durante la costruzione della torre di Babele come un arrivo armonioso e non dispersivo, suggellando la mostra con le parole della poesia Sogno l’uomo di Edson.
Parallelamente, le opere di Noidealab e Pirelli e i visual mapping di Daniele Spanò sono visitabili fino al primo novembre negli spazi di Palazzo M a Latina. Alla Pelanda poi, due mesi intervallati da eventi eterogenei, iniziati l’11 ottobre quando Radio 2 ha trasmesso live dall’ex mattatoio l’evento che vedeva alla consolle dj personaggi come Matteo Bordone di Mu, Carlo Pastore di Babylon e Lele Sacchi di Radio 2 in the mix, per poi proseguire con un calendario di spettacoli dove l’arte interattiva diventa performance, come Hakanai, di Claire M ed Adrien B in programma per il 24 e 25 ottobre.
Elena Gasparri
Roma // fino al 30 novembre 2014
Digitalife 2014 – Play
a cura di Monique Veaute, Fabrizio Grifasi, Daniele Spanò, Alain Fleischer, Pascale Pronnier, Francesca Mannica
LA PELANDA
Piazza Orazio Giustiniani 4
Latina // fino al 1° novembre 2014
PALAZZO M
Corso della Repubblica
www.romaeuropa.net
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/37420/romaeuropa-festival-2014-digital-life
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