Emanuele Becheri, Diego Caglioni, Elia Cantori, Cristian Chironi e Giovanni Oberti sono stati riuniti per comporre l’Immagine del tempo. Il percorso, dall’intento analitico e descrittivo, offre un ampio spazio di riflessione al visitatore, libero di calibrare il ritmo di attraversamento a seconda della portata di ogni opera. Sapientemente disposto nello spazio e selezionato per distribuire con equità le proporzioni di ogni intervento (in prevalenza disposti a parete), l’itinerario propone lavori raffinatamente disparati. Chironi allestisce un computer, proponendo un’anatomia comparata mediante un programma di recupero dati (R-Studio) che esegue la scansione dell’hard disk esterno e del suo parziale gemello, entrambi custodi dell’intero archivio dell’artista dal 1998 al 2013, ormai corrotto e inutilizzabile. Ma il lavoro che emerge per densità, freschezza e resa formale resta la serie dal titolo 60 Watt-12.97 Feet, 2010, attraverso la quale Cantori mostra l’azione della luce che s’imprime seguendo le piegature di tanti origami sulla superficie di sei aeroplani di carta fotografica, lanciati nel buio dello studio e illuminati per pochi secondi da una lampadina da 60 watt.
Ginevra Bria
Milano // fino al 14 novembre 2014
L’immagine del tempo. Anatomie dell’immateriale
a cura di Gino Pisapia
ARTOPIA
Via Lazzaro Papi 2
02 5460582
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