Hermann Nitsch: un eroe del nostro tempo
Museo Hermann Nitsch, Napoli – fino al 28 febbraio 2015. “Un Caravaggio contemporaneo”. Così Achille Bonito Oliva ha definito Hermann Nitsch, protagonista di una grande mostra a Napoli promossa dalla Fondazione Morra. Con settanta opere per la prima volta in Italia, provenienti dal Nitsch Museum di Mistelbach, in Austria.
La vita umana è un mistero oscuro. Lampi di luce bianca e accecante l’attraversano in un lasso di tempo che sembra lunghissimo e che invece appare, nel susseguirsi delle epoche, degli avvenimenti e dei racconti, come un leggero, bellissimo soffio. Il tema dell’esistenza, con le sue variabili più segrete, sembra essere lo spirito guida delle ultime opere di Hermann Nitsch (Vienna, 1938), in mostra presso il museo a lui dedicato dalla Fondazione Morra di Napoli in collaborazione con il Mistelbach di Vienna. Sono opere riflessive, ponderate e misurate con il cuore; nascono non dalla mano, non dal pennello, ma da un’energia che si deposita lì, alla bocca dello stomaco, in una riconsiderazione totale della vita e delle sue promesse. Senza più battaglie, ma in una placida contemplazione.
Chi pensava di ritrovare in questi lavori il Nitsch dell’Orgien Mysterien Theater è stato disatteso, anche se la ricostruzione storica operata dalla Fondazione non ha mancato di offrire un saggio estremamente interessante – e per stomaci forti – di questa importante produzione (le Aktion dagli Anni Settanta in poi). Nelle Malaktion (letteralmente Action Painting) del 2011 trionfa il colore, con una tavolozza inedita per l’artista che recentemente ha cominciato a confrontarsi con esso. Non ci sono primavere tuttavia nell’opera di Hermann Nitsch, solo nature oscenamente lussureggianti avviluppate in gangli di materia; esplosioni livide di gialli, di viola, di verdi acidi che calano lo spettatore in ambienti notturni, o lo costringono a respirare sott’acqua.
Non ci sono trombe d’oro, né suoni argentini; la vita è un magma di sensazioni contrastanti e i grumi che spesso si depositano alla fine del gesto – le nostre azioni, il nostro annaspare nel flusso del tempo che ci sommerge – lo testimoniano. Ma proprio per questo tutto è grande e meraviglioso, proprio per questo torna la religione, con le crocifissioni rappresentate per metonimia dalle magliette. Un Cristo povero, solo e tenerissimo, con il cuore sanguinante.
E proprio per questo Nitsch si riconferma il degno erede di una tradizione romantica, e più tardi espressionista – carne e grandezza del gesto, impotente nei confronti della natura, eppur eroica –, affondando qua e là le dita dei piedi nella mistica delle pale dell’altare. Una tradizione che nel mondo di lingua tedesca ebbe i suoi aedi migliori.
Santa Nastro
Napoli // fino al 28 febbraio 2015
Hermann Nitsch – Azionismo pittorico
a cura di Michael Kerrer
MUSEO HERMANN NITSCH
Salita Pontecorvo 29d
081 5641655
[email protected]
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www.museonitsch.org
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/39380/hermann-nitsch-azionismo-pittorico
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