Il racconto visivo di Walid Raad. Al Madre di Napoli
Madre, Napoli – fino al 19 gennaio 2015. In Campania si sviluppa il racconto visivo di Walid Raad, l’artista libanese ideatore e membro dell’Atlas Group. La mostra si estende su due livelli del museo, rintracciando due diversi nuclei che si snodano lungo la complessità della costruzione di una memoria storica.
Muovendosi come un reporter, un collezionista e un narratore tra le macerie della storia del suo Paese, Walid Raad (Chbanieh, 1976) inventa The Atlas Group, progetto che dal 1989 al 2004 ha messo insieme immagini e storie sulle guerre in Libano. L’artista mostra l’esigenza di sottolineare che questo discorso comprende punti di vista differenti, attingendo alla dolorosa memoria collettiva del Libano. All’interno dell’esposizione al secondo piano, la modalità espressiva si modifica di stanza in stanza, combinandosi con differenti voci narrative, in modo da creare una fitta rete in cui emerge l’idea della storia come una vera e propria sovrapposizione di immagini personali.
Attenzione a prestar fede, però, alle parole di Walid Raad, abile inventore. Da critico sostenitore del fake, nel contesto artistico mette in dubbio la consapevolezza del nostro approccio alla storia. Storia alla quale siamo esposti, più o meno consapevolmente, tutti i giorni e della quale potremmo essere disabituati a comprenderne il peso, in quanto intesa come qualcosa di lontano e impersonale. Emerge quindi forte la rivendicazione della veridicità di una storia collettiva che investe, al di là dei luoghi, le singole personalità coinvolte.
Centrale rimane la tematica storica anche nel progetto Scratching on Things I Could Disavow, in cui è la funzione del museo stesso nel contesto del mondo arabo a divenire un paradigma culturale interessante da esplorare. Sono riprodotti i pavimenti, le mura e le stanze dei musei che vanno costituendosi, facendo in modo che attraverso queste nuove infrastrutture l’arte si riappropri simbolicamente del territorio e che, di conseguenza, queste nascenti realtà museali si riapproprino della propria cultura visiva disseminata o conservata in diverse parti del mondo. Il Madre diventa in questo modo un forte luogo di dialogo che unisce diversi punti della carta geografica, ma assume anche un ruolo di medium temporale che connette l’antico con questo fenomeno di cambiamento, il passato con il futuro .
Raad prova a prevedere una possibile reazione di un “orgoglioso abitante del luogo” all’inaugurazione di un museo di arte moderna e/o contemporanea di una città araba. Continua così a giocare con l’invenzione di storie, così come di ombre e riflessi, per parlare della specificità del singolo che viene solitamente generalizzato e non compreso. Rafforza il sodalizio tra memoria storica e arti visive, il cui ultimo destinatario rimane quello stesso “orgoglioso abitante del luogo” a cui è stata negata, fino ad ora, questa intima prospettiva.
Arianna Apicella
Napoli // fino al 19 gennaio 2015
Walid Raad – Preface/Prefazione
a cura di Alessandro Rabottini e Andrea Villani
MADRE
Via Settembrini 79
081 19313016
[email protected]
www.madrenapoli.it
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/38823/walid-raad-preface-prefazione/
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