I tumulti del sensibile. La Biennale mediterranea BJCEM alla Fabbrica del Vapore
Fabbrica del Vapore, Milano – fino all’11 gennaio 2015. Nove artisti, selezionati fra le diverse edizioni della Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo, mettono in relazione arte e appartenenza territoriale. Esplorando le possibilità dei registri espressivi che le accompagnano.
In attesa della Biennale Giovani che inaugurerà a ottobre 2015, il curatore Marco Trulli, nel segno del Partage du sensible di Rancière, seleziona nove artisti sotto i 35 anni e provenienti da tutta l’area europea e mediterranea. Gli italiani sono due, il pluripremiato Gian Maria Tosatti (presente con una parte del progetto per Lampedusa The kingdoms of hunger, 2013) e il collettivo di architetti Gruppo A12 (presenti con La città del poco futuro).
Gli altri sette autori presenti provengono, invece dal Libano (l’architetto Charbel Samuel Aoun), dalla Grecia (Alexandros Kaklamanos), dall’Islanda (Sigurdur Atli Sigurdsson), ma anche da Svizzera e Marocco (il collettivo Embroiderers of actuality, composto da Abdelaziz Zerrou e Aglaia Haritz ), senza dimenticare Khaled Jarrar dalla Palestina, Didem Erk dalla Turchia e Moussa Sarr dalla Francia.
Il percorso si presenta dislocato come un bacino, per rimarcare la perdita fisica di una metafora geografica, un circolo che racchiude al proprio interno il corposo lavoro del duo Embroiderers of actuality, artisti che lavorano con diverse maestranze femminili, principalmente marocchine, per emancipare il lavoro, il linguaggio e il tempo delle ricamatrici, attraverso trame e orditi che si dipanano come non-detti su tele tradizionali. Entrando, sulla sinistra della sala, BADminton del 2012, video girato in Palestina da Jarrar, risplende dallo schermo limitato di un monitor televisivo, illustrando, come una prefazione per La sovversione del sensibile, lo scarto esistente tra lo spazio disatteso, disaggregante, della geografia politica, e i tempi comunicativi della civiltà delle culture.
Tra i diversi lavori esposti, veri e propri riversamenti di paesaggi senza stati, come il toccante ricordo della Erk su Gezi Park, da sottolineare l’introverso, il soggettivo progetto plastico-fotografico di Sigurdsson, Types of people. Una serie di cinque stampe fotografiche, nate dalla malleabilità rappresentativa di una piccola sagoma dalle fattezze umane, che, a seconda della posa assunta, incarna l’identità di un Perdente, di un Vincitore, di un Pensatore, di un Dormiente e di un Danzatore.
Tra geografie rivisitate e supporti espressivi altamente eterogenei (quattro video, un’installazione sonora, interventi di riqualificazione territoriale a parete, installazioni, tappeti berberi, teche contenenti strumenti da lavoro ricamati ecc.) la collettiva appare densa, anche se ben distribuita in un’unica sala della Fabbrica del Vapore. Fra i lavori allestiti, il percorso si rivela lentamente; designando limiti e confini che nessuna norma è mai capace di definire attraverso parametri quantitativi (si veda Gruppo A12) . Nemmeno tracciando le fila di una civiltà che ha sempre combattuto per e contro qualsiasi sistema di tracciatura.
Ginevra Bria
Milano // Fino all’11 gennaio 2015
La sovversione del sensibile
a cura di Marco Trulli
artisti: Gian Maria Tosatti, Gruppo A12, Alexandros Kaklamanos, Moussa Sarr , Charbel Samuel Aoun, Embroiderers of actuality, Sigurdur Atli Sigurdsson, Khaled Jarrar, Didem Erk
FABBRICA DEL VAPORE
Via Procaccini 4
[email protected]
www.fabbricadelvapore.org
www.bjcem.org
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