La sedia come oggetto rivelatore in termini sociali e psicologici è il campo d’indagine nel quale opera da un po’ Caterina Pecchioli (Firenze, 1978; vive a Roma). La sua personale romana funziona su due livelli, che si integrano vicendevolmente. Da una parte foto di luoghi per lo più adibiti ad assise, deserti, in cui le dinamiche interpersonali appaiono prestabilite; dall’altra, un discreto numero di sedie presenti in sala e a disposizione del pubblico, il quale può saggiare direttamente, e in modo “aperto” e orizzontale, i diversi e complessi significati veicolati a partire dal posizionamento dell’oggetto d’uso in questione. L’obiettivo, centrato, è di evidenziare il peso di elementi contestuali e subliminali facenti parti della comunicazione relazionale. Ospiti della mostra Naoya Takahara (Giappone, 1954; vive a Roma) e Subodh Kerkar (Pernem, 1959; vive a Goa), con ottimi lavori inerenti l’argomento. Va detto che in una sola sala non particolarmente ampia la carne al fuoco diventa troppa. Finissage con perfomance a due, con Cesare Pietroiusti.
Pericle Guaglianone
Roma // fino al 6 dicembre 2014
Caterina Pecchioli (con Naoya Takahara e Subodh Kerkar) – Sedeo Ergo Sum 3.0
a cura di Elena Giulia Abbiatici e Valentina G. Levy
LABEL 201
Via Portuense 201
347 8284635
[email protected]
www.label201.com
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