Una cura contro gli stereotipi. Outsider Art in mostra a Pavia
Collegio Universitario Santa Caterina da Siena, Pavia – fino al 31 gennaio 2015. Una mostra dedicata alla Haus der Künstler del Museo Gugging. E ai pazienti psichiatrici che hanno reso la Casa degli Artisti austriaca uno dei più interessanti laboratori di forme espressive, pratiche terapeutiche, cultura.
Il percorso espositivo inizia nell’atrio d’ingresso e prosegue lungo tutto il perimetro della residenza universitaria, prima di assestarsi nelle stanze dedicate. Ma se la distribuzione diradata dei lavori ne diluisce un po’ la potenza (le luci al neon e lo spazio ristretto dei corridoi non aiutano), la mostra offre uno spaccato dell’universo irregolare quanto mai vivido, oltre che storicamente significativo.
Molte opere provengono dalla Haus der Künstler del Museo Gugging, alle porte di Vienna, costola miracolosa di un’istituzione psichiatrica che a metà del secolo scorso era un ghetto con oltre mille pazienti e due soli psichiatri, tra cui Leo Navratil, colui che fece loro adottare la pratica quotidiana dell’arte per fini non estetici né terapeutici ma diagnostici, e inciampò per puro caso nella cosmologia di August Walla (1936-2001), che avrebbe poi decorato intere pareti della Casa degli Artisti.
Insieme a Walla, nell’ateneo pavese ci sono gli uomini filiformi di Oswald Tschirtner (1920-2007), i nudi acquerellati di Johann Korec (1937-2008), i gruppi umani e animali, su sfondi di parole, di Johann Fischer (1919-2008), le figure fatte di cerchi di Arnold Schmidt (1959). E molti altri: soggiogati al malessere psichiatrico, liberati dall’espressione artistica. Oppure vincolati a entrambe ma in grado di ritrovare qualche parte di sé, seguendo la pervicacia inflessibile del proprio segno.
Su questi temi, il convegno che ha inaugurato la mostra ha offerto diversi spunti di riflessione, a partire, significativamente, dalla testimonianza di Johann Feilacher, artista, psichiatra e direttore del Gugging da quasi trent’anni. Per concludersi con le neuroscienze per voce di Gabriella Bottini, docente di Psicologia Fisiologica e Neurospicologia dell’Università di Pavia. E se virare il discorso sulla componente patologica della produzione irregolare pone da una parte il rischio di derive romantiche fuori tempo massimo, come il binomio genio-follia, di certo convegni polifonici come questo, in cui scienze umane e mediche tornano a specchiarsi e incuriosirsi, sono il migliore antidoto al livellamento neutrale degli stereotipi. Così come le opere in mostra.
Sara Boggio
Pavia // fino al 31 gennaio 2015
Outsider Art. Espressione artistica di libertà o disagio
RESIDENZA UNIVERSITARIA BIOMEDICA
Via Luigi Giulotto 12
0382 516762
[email protected]
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/40243/outsider-art/
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati