Rewind. L’arte a Napoli dopo il terremoto

Castel Sant’Elmo, Napoli – fino all’8 febbraio 2015. Negli Anni Ottanta a Napoli, oltre a Terrae Motus, cosa c’è stato? Intorno a Lucio Amelio cosa è cresciuto? L’affollata collettiva partenopea approfondisce il tema: cosa è rimasto?

Nutrita la schiera di artisti – impossibile elencarli tutti – della mostra Rewind. Arte a Napoli 1980-1990. Alcuni hanno lasciato il segno, altri sono scivolati nell’oblio, molti aleggiano nella terra di mezzo.
Interessante è vedere le opere di esordio di alcuni artisti che poi sono andati in altra direzione, come Lino Fiorito o Eugenio Giliberti, rispetto ad altre che miravano rapidamente al centro della ricerca artistica dei loro autori, quali Sergio Fermariello o Nino Longobardi. La continuità di evoluzione di Umberto Manzo, la stella cometa di Carlo Alfano, l’ironia sempre spiazzante di Gabriele Di Matteo: per ogni artista di origini campane – quasi tutti ad oggi mid carreer – si può trovare un seme peculiare sul quale germinerà la sua arte.
Su altra linea d’onda si muovono invece i “forestieri” in mostra, che sembrano non risultare troppo contaminati da tanta napoletanità, né viceversa. Un viaggio parallelo che in quegli anni attraversa una città caotica, vissuto con ossequio da parte dei padroni di casa e con entusiasmo da parte degli ospiti.

Rewind. Arte a Napoli 1980-1990 - veduta della mostra presso Castel Sant'Elmo, Napoli 2015

Rewind. Arte a Napoli 1980-1990 – veduta della mostra presso Castel Sant’Elmo, Napoli 2015

Il percorso dell’esposizione si spacca in due. Nelle sale sulla piazza d’armi del castello la struttura ariosa degli spazi ben asseconda le opere, che si incastrano nell’allestimento del museo Napoli Novecento (1910-1980): trovando così una collocazione permanente? Lo scopriremo nei prossimi mesi. Altro discorso per quella parte di mostra sviluppata nelle viscere del castello. Gli ambienti costringono l’esposizione a seguire un tracciato chiuso e asfittico che esalta un senso di tragedia post-terremoto, culminando nelle sale tematiche finali: quella dedicata all’esperienza dell’Officina di Scafati e la ricostruzione della collettiva Evacuare Napoli, a cura di Achille Bonito Oliva, del 1985. Quest’ultima rende evidente il forte tributo pagato dagli artisti partenopei all’influenza della Transavanguardia sulla loro formazione.

Rewind. Arte a Napoli 1980-1990 - veduta della mostra presso Castel Sant'Elmo, Napoli 2015

Rewind. Arte a Napoli 1980-1990 – veduta della mostra presso Castel Sant’Elmo, Napoli 2015

A pieno titolo, come parte conclusiva, avrebbe meritato di essere allestita una sala dedicata al catalogo della mostra, pienamente riuscito, ricco di contributi interessanti che delineano un racconto approfondito di quegli anni, con spunti lasciati aperti a nuove riflessioni critiche. Sarà che la mostra nasce e si sviluppa in seno ad ambienti istituzionali formati prevalentemente da storici dell’arte, ma laddove deficita l’allestimento, l’approfondimento dell’apparato storiografico è superlativo.

Giovanna Procaccini

Napoli // fino all’8 febbraio 2015
Rewind. Arte a Napoli 1980-1990
a cura di Angela Tecce
Catalogo Arte’m
CASTEL SANT’ELMO
Via Tito Angelini 20
081 2294401
[email protected]
www.polomusealenapoli.beniculturali.it

MORE INFO
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/41029/rewind-arte-a-napoli-1980-1990/

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Giovanna Procaccini

Giovanna Procaccini

Giovanna Procaccini, nata a Napoli, vive a Milano. È laureata in architettura e specializzata in storia dell’arte all’Università degli Studi di Napoli Federico II. È diplomata come addetto alla conservazione e restauro dei dipinti su tela. Critica e curatrice, si…

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