L’Italia del FAI. Negli scatti del fondatore Renato Bazzoni

Il FAI compie quarant’anni e festeggia ricordando un amico speciale. Alla Cavallerizza di Milano la mostra “Conoscere e amare l’Italia” racconta il nostro Paese attraverso gli scatti di Renato Bazzoni, padre della fondazione. Un omaggio al passato con uno sguardo verso il futuro.

SOGNI E REALTÀ
I sogni sono realtà: la realtà è fatta di sogni e di quelle persone che combattono per trasformare i propri sogni in realtà. Nell’aprile del 1975 quattro amici danno vita al FAI – Fondo Ambiente Italiano. Tutto nasce dal desiderio di creare un’associazione per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio artistico e paesaggistico nazionale. Oggi gli amici del FAI sono 100mila e quel sogno è diventato realtà, grazie al contributo di uomini straordinari, proprio come Renato Bazzoni.

CHI ERA RENATO BAZZONI?
Bazzoni, classe 1922, è stato un architetto, un ambientalista e un filantropo, ma soprattutto un amico del FAI. Annamaria Morando, coordinatrice del progetto espositivo e “memoria storica dell’associazione”, all’inaugurazione della mostra ricorda il compagno d’avventura con queste parole: “Renato Bazzoni è stato un uomo di grandi talenti. Avere grandi talenti significa avere capacità di spendersi per gli altri, e lui ne aveva tantissima. Renato è stato un grande organizzatore, un eccellente comunicatore, un infaticabile lavoratore, ma soprattutto un uomo innamorato del proprio Paese”. La laurea presso il Politecnico e la carriera di architetto nella Milano della ricostruzione non impediscono a Renato Bazzoni di dedicarsi alla sua vera passione: l’Italia rurale e “minuta”. Così, negli anni del boom economico, un promettente capocantiere mette da parte riga e compasso e, armato della propria macchina fotografica, comincia un viaggio lungo lo Stivale, alla ricerca di quel mondo che stava scomparendo. Nell’album fattorie fortificate, pievi medievali e cascine ottocentesche incontrano le più disparate costruzioni regionali: dalle baite alpine ai trulli cilentini, dalle barchesse della campagna veneta ai tholos dell’entroterra molisano.

Costiera amalfitana, Fiordo di Furore © Renato Bazzoni

Costiera amalfitana, Fiordo di Furore © Renato Bazzoni

UNA MAPPA FOTOGRAFICA DELL’ITALIA
Gli anni del dopoguerra sono, però, segnati da un fervore edilizio che non conosce rispetto per il passato e presto un manto di cemento si porta via secoli di civiltà, storia e cultura. Nel 1966 l’alluvione di Firenze e l’inondazione di Venezia pongono la fragilità del patrimonio artistico e paesaggistico italiano di fronte agli occhi del mondo intero. Questi tragici eventi suscitano sgomento, tristezza e indignazione. Ma Bazzoni non si arrende; prende la propria macchina fotografica e intraprende una  battaglia ambientalista a colpi di click. Gli scatti dell’architetto lombardo sono frutto di una minuziosa indagine sul territorio e svelano un Paese ferito e dolorante, a volte mutilato. Nasce in questo modo la mostra Italia da salvare: un progetto pionieristico che, per la prima volta, pone l’opinione pubblica di fronte ai disastri del dissesto ambientale e installa l’embrione di una coscienza ecologica anche nel nostro Paese. La forza comunicative di queste fotografie è tale che l’esposizione si trasforma in un tour di cinque anni, articolato in diciannove tappe internazionali, perché le persone innamorate del Belpaese sono tantissime.

LA NASCITA DEL FAI
Lo shock petrolifero degli Anni Settanta e la presa di coscienza che l’epoca del progresso illimitato si è definitivamente conclusa portano Bazzoni a coinvolgere Giulia Maria Crespi, Renato Predieri e Franco Russoli nella creazione del Fondo Ambiente Italiano, sul modello del solido e ormai strutturato National Trust inglese. Per Renato Bazzoni il FAI diventa subito una missione totalizzante, che lo vede impegnato nella doppia veste di tecnico del restauro dei beni acquisiti e animatore della crescita della Fondazione, un’attività che passa dall’estensione del bollettino all’organizzazione degli eventi, fino alla moderazione delle conferenze. Bazzoni scompare nel 1996, lasciando una preziosa testimonianza morale e un immenso patrimonio fotografico.

Entroterra di Pantelleria, Trapani © Renato Bazzoni

Entroterra di Pantelleria, Trapani © Renato Bazzoni

LA MOSTRA E IL CONCORSO
Questa mostra è un’opportunità per scoprire una straordinaria figura umana e comprendere le trasformazioni di un Paese che ha bisogno di essere protetto e valorizzato, ma ancor prima amato e conosciuto. L’Italia è un patrimonio comune; per questo durante il periodo dell’esposizione il FAI promuove l’iniziativa Tu come la vedi?. Tramite il sito è possibile inviare i propri scatti fotografici: quelli che raccontano l’Italia che piace e che emoziona e quelli che rivelano il volto del Paese che rattrista e che non vorremmo vedere. Insomma, il sogno di Renato Bazzoni è diventato realtà.

Federica Galassi

Milano // fino al 1° marzo 2015
Renato Bazzoni – Conoscere e amare l’Italia
LA CAVALLERIZZA
Via Carlo Foldi 2
02 467615348
[email protected]
www.mostrabazzoni.it

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/41988/renato-bazzoni-conoscere-e-amare-litalia/

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Federica Galassi

Federica Galassi

Federica Galassi è nata e cresciuta a Milano. Dopo la maturità classica trascorre un anno a Londra dove studia curatela alla St Martins e lavora per la Belgravia Gallery. Tornata in Italia si iscrive a Beni Culturali presso l’Università Cattolica…

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