Pastificio Cerere. Dentro, fuori, intorno a Dessì
Fondazione Pastificio Cerere, Roma – fino al 28 marzo 2015. Una personale giocata sulla memoria personale, presentata in uno spazio che risuona della storia dell’artista. I volti secondo Gianni Dessì.
“Una mostra commovente, concentrata sui volti”: il giudizio estemporaneo di Giosetta Fioroni, presente all’inaugurazione, coglie bene sentimento e svolgimento della nuova mostra di Gianni Dessì (Roma, 1955), il quale, nell’esporre presso la galleria del luogo che più di ogni altro ne ha segnato il percorso personale, sviluppa un’affascinante considerazione del rapporto con sé stessi e gli altri – gli amici, soprattutto – nel corso del tempo.
All’ex Pastificio Cerere, in effetti, prima ancora di una storia dell’arte contemporanea italiana, si sono sviluppate e intrecciate quelle umane dei suoi protagonisti – Dessì appunto, gli altri cinque dell’ormai storica Scuola di San Lorenzo (Ceccobelli, Gallo, Nunzio, Pizzi Cannella, Tirelli) e molti altri che, come spesso succede quando si squadrano simili edifici critici, magari per il litigio con un architetto sono rimasti chiusi fuori dalle aule.
Dessì pare riflettere su tutto questo quando accoglie il visitatore con la sua Vista, una grande composizione a carboncino dove, dal pulviscolo dei segni sulla carta, emergono le ombre dei lavori a cui l’artista si ritiene più legato, come a definire un museo interno da consegnare al mondo esterno. Ed è lo stesso autore ad aver segnalato la similitudine delle cornici “con l’infisso di una finestra. In definitiva un affaccio su ciò che ho prodotto negli anni, il disegno della mia opera”. A rafforzare simili metafore (e le relative suggestioni psicanalitiche sulla definizione della persona, a partire dalla propria) provvede in maniera definitiva il grande autoritratto su/in vetroresina che occupa la parete finale della galleria, Dentro e fuori, cui si giunge dopo aver traversato una galleria di sguardi, puntati da altri ritratti di dimensioni minori e soprattutto dalla potente scultura in raku che ritrae l’amico Bruno Ceccobelli, posta al centro della sala.
Sosteneva Emmanuel Levinas che “il volto dell’altro… non è rappresentazione… è una trascendenza che non diventa mai immanenza”: con la sua mostra, Dessì pare offrire un’intesa conferma visiva di tale intuizione.
Luca Arnaudo
Roma // fino al 28 marzo 2015
Gianni Dessì – Dentro e fuori
a cura di Marcello Smarrelli
FONDAZIONE PASTIFICIO CERERE
Via degli Ausoni 7
06 45422960
[email protected]
www.pastificiocerere.it
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/41985/gianni-dessi-dentro-e-fuori
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