Torino. La quarta edizione di Vitrine si apre con Rä di Martino
GAM, Torino – fino al 6 aprile 2015. Il 10 febbraio è ripartito “Vitrine”, progetto dedicato alla ricerca artistica contemporanea. Il titolo di questa quarta edizione – a cura di Anna Musini – è “Possibilità” e pone l'attenzione sulle trasformazioni della vita e dell'arte, stabilendo un'interazione tra ricerca e simbolismo nello scorrere della quotidianità. Il primo appuntamento è con Rä di Martino. Seguiranno Francesco Gennari, Francesco Barocco, Anna Franceschini e Luca Trevisani.
Quando un progetto raggiunge la quarta edizione significa che ha una sua struttura consolidata. Nel caso di Vitrine questa struttura è il dialogo che si innesca tra l’arte contemporanea e un’istituzione come quella della Gam, ma non solo: perché Vitrine è anche un concept che mette in comunicazione mondo interno ed esterno al museo, alternando l’immaginario quotidiano con una consolidata tradizione storico-artistica. L’interazione che si viene a creare investe sia l’opera che lo spettatore, al quale viene restituita un’impressione, uno stimolo interiore e silenzioso che si insinua nella memoria, investendo lo spazio e il tempo personale con una nostalgia mai vissuta, se non attraverso l’opera stessa.
Il primo appuntamento con Rä di Martino (Roma, 1975) si intitola The Picture of Ourselves, ed è un lavoro diverso dai “soliti” progetti dell’artista, perché si sviluppa attorno all’immagine di una bambina al contrario, sospesa e tenuta per le gambe da un uomo. La relazione tra queste due persone non è spiegata, lascia quindi aperta l’interpretazione a più significati, perché potrebbe essere un quadro di famiglia, oppure potrebbero essere due persone che non si conoscono. La forza di questo video in bianco e nero, montato con primi piani alternati, sta proprio nei non detti, oltre che in un dialogo senza parole che si instaura grazie allo sguardo dei due protagonisti, testimoni di una narrazione aperta a svariate possibilità.
Nei pochi minuti di durata del video, insieme alle inquadrature – contraddistinte da un’ottima fotografia – si alternano suoni sparsi, brani pop, musica classica e radiogiornali, ognuno associato a un punto di ripresa, a un cambio di inquadratura, fino a creare un montaggio eterogeneo in grado di comunicare a ciascuno qualcosa di familiare e universale al tempo stesso.
L’immagine allargata nella sua totalità potrebbe essere un gioco spensierato o una prova di fiducia, ma soprattutto infinite visioni della stessa cosa, poiché a guardare in camera sono due mondi agli antipodi: un uomo e una donna, un adulto e una bambina, uno in piedi e l’altro a testa in giù, uno fiero e l’altro spensierato. In definitiva, molteplici testimonianze di come la vita possa essere contenitore di infinite possibilità di vissuti.
A sostegno e a dimostrazione di questa conclusione, una simbolica inquadratura di foglie d’edera attorno al tronco dell’albero, metafora di come il sostegno di un adulto permetta a un bambino di crescere scegliendo tra un illimitato intrecciarsi di direzioni.
Eugenio Giannetta
Torino // fino al 6 aprile 2015
Vitrine – Rä Di Martino
a cura di Anna Musini
GAM
Via Magenta 31
011 4429518
[email protected]
www.gamtorino.it
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