Giò Marconi trasloca. Con un grande evento inaugurale
Galleria Giò Marconi, Milano – fino al 18 aprile 2015. Per festeggiare i venticinque anni di attività, Giò Marconi raduna la squadra dei suoi artisti aprendo con una corposa collettiva il nuovo spazio disegnato da Kuehn-Malvezzi. La lista è lunga e c’è l’imbarazzo della scelta…
Buona la prima! Il nuovo white cube di Giò Marconi firmato Kuehn-Malvezzi si svela e supera immediatamente la prova. Dimenticate lo stile intenzionalmente underground di Zero (che qui aveva sede): pulito, equilibrato e raccolto in un’unica sala, lo spazio ha retto all’invasione di opere che raccontano, come in un concerto polifonico, la storia dei venticinque anni della galleria.
Dalle scarpe in vetrina di John Bock – fra le più interessanti dimostrazioni del fiuto di Marconi – al richiamo berlinese di Simon Fujiwara, ai gelati sciolti di Nathalie Djurberg, gli artisti della squadra ci sono quasi tutti. La scelta della gradinata all’ingresso, che funziona come punto di sosta per osservare, riflettere a chiacchierare, rivela una metaforica dichiarazione di intenti di Giò Marconi, che si propone come punto fermo nel dialogo sul contemporaneo. E la quantità dei presenti all’opening lo dimostra.
Silvia Somaschini
Milano // fino al 18 aprile 2015
Yes we’re open
GIÒ MARCONI
Via Tadino 20
02 29404373
[email protected]
www.giomarconi.com
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/42099/yes-were-open/
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati