Il contemporaneo in Medio Oriente. A Bologna mostra just in time
Pinacoteca Nazionale, Bologna – fino al 12 aprile 2015. Un focus in fiera che diventa il pretesto per un’analisi dettagliata del rapporto con la modernità. Il vento soffia a est, tra i capolavori della Pinacoteca felsinea.
Tra i più apprezzati momenti espositivi dell’edizione 2014 di Arte Fiera con Il piedistallo vuoto, torna anche quest’anno l’appuntamento che lega l’analisi della scena artistica di uno specifico contesto socio-politico e la relazione con il collezionismo privato. L’obiettivo è puntato su quel Medio Oriente che tanto ha riempito le colonne dei media internazionali (e continua a far parlare di sé).
Il percorso ideato da Marco Scotini però si scosta immediatamente dalla cronaca, anche se in parte è necessario inglobarla, proponendo tematiche che più si apparentano a soste metodologiche per riflettere sulla contemporaneità tutta. Prima fra tutte la forma e la funzione del tempo, o meglio dei “tempi”, qualora si configuri come categoria temporale (modernità/postmodernità) o nel caso in cui sia necessario misurare la distanza tra la Storia e la vita.
In seconda istanza il valore e il significato del termine modernità, di una sua imprescindibile quanto complessa declinazione geografica che tenga conto della stratificazione tra popoli, nazioni, confini naturali o imposti. E ancora l’attualissimo dualismo Oriente/Occidente rappresentato dalla quanto mai ossimorica definizione di “guerra di culture”.
Dato un tale scenario, l’interrogativo cardine dell’esposizione si sposta sul punto di vista, sulla posizione dalla quale si getta lo sguardo, sia essa una scelta o una costrizione. È dal caleidoscopio delle eterogenee visioni (e degli svariati approcci) degli artisti che il visitatore è chiamato a perdersi nella singola narrazione per ricostruire la propria visione d’insieme. Ai racconti e alle indagini degli operatori culturali venuti dall’esterno (i Sopralluoghi in Palestina di Pasolini, il Taccuino Persiano di Foucault o la Beirut di Basilico) rispondono le poetiche degli autoctoni, alternando sintesi biografiche, descrizioni critiche e ricerche d’archivio.
L’estetico e il documentale procedono di pari passo, a volte spalleggiandosi a distanza, altre volte invece contaminandosi fino al punto in cui il primo fa propri i supporti del secondo o, viceversa, il documento diventa soggetto primario della pratica artistica. Le opere infine dimostrano un’attenzione trasversale dei collezionisti privati che ai protagonisti che hanno raggiunto la ribalta internazionale (Mona Hatoum, Walid Raad, Kutluğ Ataman, Emily Jacir) hanno accostato artisti appartenenti alle ultime generazioni o semplicemente meno noti.
La mostra, allora, più che dare tempo al tempo si assume la responsabilità di porre un termine dal quale partire. Giusto in tempo.
Claudio Musso
Bologna // fino al 12 aprile 2015
Too early, too late. Middle East and Modernity
a cura di Marco Scotini
Catalogo Mousse
PINACOTECA NAZIONALE
Via delle Belle Arti 56
051 4209411
[email protected]
www.pinacotecabologna.beniculturali.it
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/41621/too-early-too-late-middle-east-and-modernity/
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