La po-etica di Clara Brörmann. Da Federica Schiavo a Roma
Federica Schiavo Gallery, Roma – fino al 7 marzo 2015. Ripensare, ritornare. Cancellare. Abradere. Svelare un processo. Cercare un’unità. Crearla. Un tentativo perenne di mediazione tra elementi collegabili ma pur sempre indipendenti: è quello della pittrice Clara Brörmann.
Colori a olio e nastro adesivo, per la prima personale italiana della pittrice tedesca Clara Brörmann (Duisburg, 1982). Un processo pittorico svelato come le cancellazioni, le abrasioni e i ripensamenti visibili nelle opere esposte. Il tutto per enfatizzare l’elemento materico. Tele piccole sovrastano tele più grandi, quasi a voler ricreare uno pseudocorpo dove la testa differisce dal corpo, il lato spirituale materico da quello fisico. Un rimando attentamente studiato, fatto di complessi processi visivi, a volte geometrici. Le tele comunicano tra loro, relazionandosi. Pur muovendosi nell’ambito dell’astrattismo pittorico, la Brörmann conferisce ai suoi lavori una presenza fisica rilevabile: un desiderio di conoscenza che – come processo intellettuale – sta dietro a ogni creazione proposta. Ne scaturisce una po-etica dove il ripensare e ristrutturare ogni lavoro punta alla ricerca di un’unità visiva che comprenda colore, forma e materia.
Michele Luca Nero
Roma // fino al 7 marzo 2015
Clara Brörmann – Obenauf
FEDERICA SCHIAVO
Piazza Montevecchio 16
06 45432028
[email protected]
www.federicaschiavo.com
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