Ripetizione come riflessione. Niele Toroni a Napoli
Galleria Alfonso Artiaco, Napoli – fino al 30 aprile 2015. Per la sua quinta personale negli spazi della galleria partenopea, Niele Toroni stupisce i suoi spettatori con un progetto speciale che illumina la scena di nuovi Travail/Peinture. E con un intervento a parete che nasce per celebrare il suo 78esimo compleanno.
Dopo ben quattro personali – organizzate rispettivamente nel 1989, 1998, 2004 e 2008 –, Niele Toroni (Locarno-Muralto, 1937) si confronta con i nuovi ambienti della Galleria Alfonso Artiaco per costruire un percorso limpido che, se da una parte non può non raccogliere alcuni significativi lavori storici, dall’altra presenta una serie meravigliosa di opere recenti e, in una sala laterale, su muro, un progetto intimo dedicato a se stesso, ovvero “78 impronte di pennello N° 50” (di colore rosso), si legge in un messaggio scritto di pugno dall’artista con pennarello nero su un foglietto A4, “a intervalli di 30 cm per festeggiare i miei 78 senza intervalli”.
Ideata appositamente per gli spazi della galleria – e in dialogo con la generosità di Artiaco che, per l’occasione, ha invitato tutta una scuderia di galleristi internazionali legati all’artista – la nuova personale di Toroni è come un ritratto dell’artista che si riversa nel ritratto stesso della pittura, in un modello linguistico e in un metodo portato avanti, con assiduità, dal 3 gennaio 1967 (data in cui firma un manifesto assieme a Daniel Buren, Olivier Mosset e Michel Parmentier in occasione del Salon de la Jeune Peinture de Paris), per esporre alcune idee che tornano alla purezza del segno, all’atto del dipingere.
“La mia grande utopia, la mia grande sciocchezza (se volete!) è credere che ci sia ancora la possibilità di fare qualche cosa dopo Pollock, senza adoperare – sia valorizzandole, sia svalorizzandole – forme preesistenti”, ha suggerito l’artista qualche tempo fa. Le sue impronte (realizzate da sempre, appunto, con un pennello n. 50 a intervalli regolari di 30 cm, “et ce n’est jamais la même chose”) si presentano come ossessioni riflessive, come ripetizioni differenti, come proposizioni semplici, come unità minime di senso che si articolano oggi nello spazio di piazzetta Nilo su superfici di varia natura – carte preziose, tele lattee, pareti luminose e crude – con lo scopo di esercitare un racconto fonopittorico, una partitura la cui musicalità si fa struttura poetico-visuale, marchio elegiaco, timbro ambientale, interruzione atmosferica, pausa e contrappunto immacolato, interlinea e interstizio visivo che annette la dimensione temporale a quella spaziale. E torna a riflettere, con accuratezza e perseveranza, sulle ragioni della pittura (sull’esperienza della pittura nei confronti dello sguardo), sul gesto dell’artista, sulla sua irrinunciabile unicità.
Antonello Tolve
Napoli // fino al 30 aprile 2015
Niele Toroni
ALFONSO ARTIACO
Piazzetta Nilo 7
081 4976072
[email protected]
www.alfonsoartiaco.com
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/42945/niele-toroni/
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati