Sargent: Portrait of Artist and Friends
National Portrait Gallery, Londra – fino al 25 maggio 2015. Sargent, il noioso ritrattista su commissione? Tutto al contrario, nella mostra inglese. Dove del pittore si mostra l’anima meno convenzionale, e addirittura ironica. Come quando mostrò quelle spalle nude…
Alla National Portrait Gallery di Londra ha da poco inaugurato una monografica curata da Richard Ormond che apre uno spiraglio intimo e informale sull’arte e la vita di John Singer Sargent (Firenze, 1856 – Londra, 1925). La mostra sfida infatti la fama di Sargent come ritrattista accademico e convenzionale per mostrare il suo lato più eclettico e imprevedibile, finanche ironico, che egli riservava ai ritratti non commissionati, ovvero i ritratti dei suoi contemporanei e in particolare della sua cerchia di amici.
Una ristretta enclave di amici tra i quali figurano i maggiori intellettuali dell’epoca: pittori, scrittori, musicisti e attori che hanno segnato profondamente l’età moderna, tra cui Auguste Rodin, Claude Monet, Edmund Gosse, Robert Louis Stevenson, Gabriel Fauré, Henry James, William Butler Yeats ed Eleonora Duse, solo per citarne qualcuno. Questi ritratti restituiscono un’immagine più intima e rilassata del soggetto, a volte addirittura inaspettata, come nel caso di uno dei primi ritratti in mostra, quello del dottor Pozzi, padre della ginecologia moderna. Pozzi, uno degli uomini più mondani dell’epoca, viene ritratto in posa quasi papale, avvolto nella sua veste da camera purpurea e con le pantofole dorate ai piedi.
Ma la capacità di Sargent di andare al di là della forma e della facciata scaturisce in numerosi altri dipinti, come in quello che quasi gli costò la carriera nel 1884, quando ritrasse Madame Gautreau, con le spalle nude evidenziate dal biancore della pelle e una posa troppo consapevolmente sensuale per l’epoca. In mostra non è esposto il dipinto, ma una fotografia dello stesso Sargent nel proprio studio parigino vicino al quadro “incriminato” e successivamente rinominato Madame X, e questa, come altro materiale documentario in mostra, contribuisce a restituire una visione più intima del pittore, noto sino ad oggi, ma anche nell’epoca in cui viveva, per essere il più famoso ritrattista tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, oltre che per i murales alla Public Library e al Museum of Fine Arts di Boston.
Sargent fotografato nel suo studio ha l’espressione accigliata e preoccupata che doveva avere nel momento in cui si aprivano le porte del Salon parigino nel 1884, consapevole che da lì a poco sarebbe scoppiato lo scandalo che lo spinse poi ad abbandonare Parigi e a trasferirsi a Londra.
La mostra ripercorre cronologicamente la carriera di Sargent e comprende ritratti realizzati a Parigi, Londra, Boston e New York, oltre a quadri dipinti durante le sue vacanze nella campagna inglese e italiana. In tutti i ritratti si percepisce una maggiore “libertà” di espressione rispetto ai dipinti commissionati, un margine di movimento che gli permise di sperimentare al di là del proprio, riconosciuto virtuosismo. In alcuni si ritrova l’influenza impressionista, come nel ritratto di Ramón Subercaseaux in gondola o nel meraviglioso Carnation, Lily, Lily, Rose, dove è evidente lo studio della luce; in altri, come in Group with parasols, sembra quasi sfociare nell’astrattismo.
Ma in tutti i ritratti ciò che colpisce è l’immediatezza con la quale si entra subito in contatto con il soggetto, anche quando si tratta semplicemente di pochi tratti, come nel ritratto di Eleonora Duse del 1893, quando ebbe meno di un’ora per dipingerla. Anche in quel breve lasso di tempo, Sargent riuscì a catturare l’essenza dell’attrice e la sua enigmatica personalità.
Emanuela Bernascone
Londra // fino al 25 maggio 2015
Sargent: Portrait of Artist and Friends
a cura di Richard Ormond
NATIONAL PORTRAIT GALLERY
St Martin’s Place
+44 (0)20 73122463
www.npg.org.uk
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati