Streghe e vegliarde. Nei disegni di Goya

La mostra della Courtauld Gallery di Londra – fino al 25 maggio – si potrebbe riassumere con il famoso motto di Mies van der Rohe, “less is more”. Per soggetti come la stregoneria e la vecchiaia possono venire in mente molti aggettivi: “bello” è un termine che non molti userebbero. A meno che l’aggettivo in questione non si riferisca agli incubi in bianco e nero di Francisco Goya…

Pittore, disegnatore e incisore, vissuto a cavallo tra il secolo dei Lumi e il Romanticismo, Francisco José de Goya y Lucientes (Fuendetodos, 1746 – Bordeaux, 1828) è da sempre considerato il primo artista moderno. Noto come “Apelle della Spagna” già dal 1801, durante i sei decenni della sua carriera ha servito tre generazioni di re spagnoli, producendo circa 700 dipinti, 900 disegni e quasi 300 stampe. Una produzione immensa, la sua, con cui sembra voler fissare sulla carta un mondo che sta cambiando troppo in fretta. Nei suoi ottantadue anni di vita, infatti, Goya vive in prima persona l’Illuminismo, l’occupazione francese, il regno dispotico di Ferdinando VII (e l’Inquisizione) e la guerra d’indipendenza spagnola.
Nato in un piccolo paese dell’Aragona, quarto di sei fratelli, Goya diventa il pittore prediletto da aristocratici e reali di Spagna. Ma in seguito a una grave malattia che lo colpisce all’età di cinquant’anni e che lo lascia praticamente sordo, la sua opera assume un tono più scuro e malinconico. La convalescenza è lunga e Goya disegna per passare il tempo, riempiendo otto album, ognuno di essi associato dagli studiosi a una lettera dalla A alla H. Quelli dell’Album D costituiscono il soggetto centrale di Goya: The Witches and Old Women Album, la nuova mostra della Courtauld Gallery.

Francisco de Goya, Regozijo, Witches and Old Women Album, 1819-23 ca. – New York, The Hispanic Society of America

Francisco de Goya, Regozijo, Witches and Old Women Album, 1819-23 ca. – New York, The Hispanic Society of America

Si tratta di una serie di acqueforti amaramente espressive eseguite probabilmente tra il 1819 e il 1823, gli stessi anni in cui Goya acquisisce la “Quinta del sordo”, la casa fuori Madrid che riempie dei fantasmi delle sue Pitture Nere. L’album era inteso solamente per i suoi occhi e per quelli di una ristretta cerchia di amici. Libero da vincoli di committenza, Goya può dare libero sfogo alla creatività e al caustico senso dell’umorismo, creando una serie di immagini straordinarie che vanno dal divertente al sinistro e al macabro.
Se alcune rappresentazioni delle eccentricità della vecchiaia sembrano essere in gran parte basate sulle osservazioni della vita quotidiana, altre sono di pura fantasia. Ma non mancano i riferimenti letterari e alle notizie di pratiche diaboliche di stregoneria provenienti da un’Inquisizione allora ancora attiva. In nero su bianco, Goya ci regala una carrellata di personaggi indimenticabili, resi con straordinaria ironia e leggerezza: dalla strega mangia-bambini alla vecchia megera che trasporta un uomo legato da serpenti, dalla ruffiana appassita all’anziano frate lascivo, queste figurine sono una finestra aperta sul suo fantasioso mondo interiore.

Francisco de Goya, El sueno de la razon produce monstruos, Los Caprichos 43, 1799 –  Londra, The British Museum

Francisco de Goya, El sueno de la razon produce monstruos, Los Caprichos 43, 1799 – Londra, The British Museum

Per questo il tentativo di contestualizzazione storico della prima sala, in cui si suggerisce che tale esplosione creativa in Goya fosse dovuta al rilassamento della censura da parte della monarchia spagnola negli Anni Venti del Ottocento, appare discutibile visto che si trattava di album privati. Ma i parallelismi con le altre stampe dello spagnolo, tra cui gli iconici Caprichos (di cui qui è presente Il sonno della ragione genera mostri), sono tuttavia molto interessanti.
Alla sua morte, gli otto album di Goya furono separati per non essere mai più riuniti. Ora, grazie all’immenso lavoro dei curatori, l’Album D si srotola finalmente ricomposto sulle pareti del Courtald, mostrando i suoi 23 disegni nella loro sequenza originale, con l’unica opera mancante irrimediabilmente perduta. Una piccola mostra davvero, ma un risultato titanico.

Paola Cacciari

Londra // fino al 25 maggio 2015
Goya: The Witches & Old Women Album
THE COURTAULD GALLERY
Somerset House

+44 (0)20 78720220
[email protected] 
www.courtauld.ac.uk

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Paola Cacciari

Paola Cacciari

Laureata in Lettere Moderne all’Università di Bologna con una tesi sul costume femminile bizantino nei mosaici di San Marco a Venezia, e con un Master in Renaissance Studies alla University of London, Paola Cacciari è storica dell’arte e ricercatrice, specializzata…

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