Il percorso espositivo, suddiviso in due parti dalle opere degli artisti in mostra, inizia con Il destino della figura di Virgilio Guidi (Roma, 1891 – Venezia, 1984). Le ampie tele e le sculture, che attraversano un intero secolo tra avanguardie storiche del primo decennio del Novecento e neoavanguardie del secondo dopoguerra, propongono la profonda ricerca della figura umana contrapposte a uno studio della luce, in periodi diversi del percorso creativo dell’artista. Molti ritratti e semplici scene di vita quotidiana, a olio su tela, che riconducono allo studio indipendente che Guidi fece su Courbet, Chardin e Correggio. Conoscenze che sono ben percepibili in Ritratto della madre (1916) o in Madre che si leva (1921).
Un percorso che porta il visitatore a tappe pittoriche successive, quelle degli Anni Cinquanta, caratterizzate da una decostruzione di molteplici “figurazioni”, come l’imponente Figure nello spazio (La danza) del 1950, dove le figure umane tendono a smaterializzarsi, caratterizzate da radicali segni, e dove l’inevitabile cancellazione delle figure evidenzia la luce come sostanza delle opere. Una “sostanza cosmica”, la figura come sindone, con poche tracce elementari, colori primari e una luce che sprofonda in se stessa.
Le opere di Luigi Vettori (Santa Lucia di Piave 1913 – Monastir 1941), presentate in Un’eredità spezzata, descrivono una vita breve ma artisticamente molto intensa. Più che nei paesaggi e nelle natura morte, la bellezza delle opere di Vettori stanno nella piacevole vivacità dei suoi ritratti: una spiccata sensibilità cromatica che emerge in Ritratto di bambina (1935), uno dei suoi dipinti più riusciti, e nello studio accurato del corpo umano, evidente nei disegni su carta. Precisione descritta anche in Torso di Afrodite, scultura in gesso.
Il genere da cui fu catturato Vettori – che fu allievo di Guidi –, ovvero il ritratto femminile, è talvolta caratterizzato da uno sguardo del soggetto che va altrove, una distanza psicologica che ne accentua l’isolamento. La carnagione del viso è luminosa, capacità appresa da Guidi, rafforzato dettagli della moda dell’epoca. Elementi decorativi che riportano al mondo classico, e la gestione del rosso che con carattere dona splendore alla composizione.
Terry Peterle
Pordenone // fino al 19 aprile 2015
Virgilio Guidi – Il destino della figura
a cura di Toni Toniato e Casimiro Di Crescenzo
Luigi Vettori – Un’eredità spezzata
a cura di Casimiro Di Crescenzo
PARCO
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