Appunti sulla fotografia: la collezione del Museo Cantonale di Lugano
Museo Cantonale, Lugano – fino al 26 aprile 2015. In attesa dell’apertura del LAC, il museo luganese propone una selezione di immagini che racconta generi e stili della fotografia contemporanea. Da Orozco e Paolini al concettuale e al ritratto, passando per la scuola di Düsseldorf.
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In attesa dell’apertura del LAC, prevista per il 12 settembre, il Museo Cantonale presenta in una mostra un estratto della sua collezione di fotografia, riunendo le opere di trentotto autori. È un’indagine più generale rispetto a quella condotta due anni fa con l’esposizione sul rapporto tra foto e realtà, ma non generica. Non si tratta infatti di un allestimento di passaggio in attesa del nuovo museo, ma di un viaggio ben concepito tra stili e generi (e soprattutto nell’intersezione di essi).
A partire dalla prima delle diciassette sale, che si concentra sull’utilizzo più contemporaneo della foto, come mezzo espressivo indifferenziato o come referente linguistico. Ecco quindi le immagini di match sportivi di Gabriel Orozco, che le ingrandisce evidenziandone la trama e vi innesta le sue tipiche forme geometriche; ed ecco Giulio Paolini, con la sua indagine filosofica sullo statuto delle immagini. Segue la Scuola di Düsseldorf: con gli apparentemente sommessi, taglienti lavori concettuali dei suoi iniziatori, i coniugi Becher, e con le spettacolari opere di Thomas Ruff e Thomas Struth.
Ai piani superiori, dopo un tuffo nella fotografia concettuale Anni Settanta (Franco Vaccari, Paladino, Fernando de Filippi, tra gli altri), si passa a una verifica di come i generi classici (ritratto, paesaggio) siano oggi completamente reinventati. Fra i ritrattisti spiccano le opere splendide di Rineke Djikstra, vitali e mortifere, carnali e ascetiche nello stesso momento. E si incrocia anche il tema del rapporto tra foto e pittura con Craigie Horsfield, che dimostra come il rapporto tra le due discipline sia ormai di tutt’altro stampo anche rispetto a un passato non remoto. Il terzo elemento che definisce il rapporto tra le due non è più il riferimento al reale ma quello alla diffusa sensazione di irrealtà, per qualche decennio mal simboleggiata da un pedissequo riferimento al “virtuale” – nella mostra, difatti, l’elaborazione digitale fine a se stessa non trova spazio.
Non mancano passaggi nel Modernismo e nella fotografia classica del Novecento con autori come Florence Henri, Frank Horvat e Lux Feininger, ma anche qui siamo già – precocemente – nella contestazione del canone, e perciò nell’anticipazione del contemporaneo. E ancora, tra gli altri autori, sono in mostra Anne e Patrick Poirier con il loro processuale implicito e Luigi Ontani con i suoi sogni-incubi allucinogeni, oltre a Barbara Probst, Hamish Fulton, Chiara Dynys, Daniel Spoerri, Edo Bertoglio.
Stefano Castelli
Lugano // fino al 26 aprile 2015
Fotografica. Immagini dalle collezioni del museo
MUSEO CANTONALE
Via Canova 10
+41 (0)91 8157971
[email protected]
www.museo-cantonale-arte.ch
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/42317/fotografica-immagini-dalle-collezioni-del-museo/
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