Barocco a Roma. La meraviglia delle arti
L’arte a Roma dal 1600 al 1680 in più di centosettanta opere. Ma la visita alla mostra allestita alla Fondazione Roma Museo è solo il punto di partenza di un ricco programma di eventi nei luoghi simbolo dell’arte barocca della Città Eterna.
BAROCCO È ROMA
Tutti sanno che il Barocco nacque a Roma e che con questa città si identifica, come è possibile constatare passeggiando per alcune sue vie o dentro i suoi antichi palazzi. Si percepirà lo stupore, il movimento e il pathos che hanno trasformato le forme dell’arte, conferendogli una spiccata vocazione al sentimento e alla meraviglia, nient’altro che l’arte totale del Barocco. Un fenomeno che si manifestò in tutte le forme artistiche e che da Roma si irradiò nei centri culturali di tutta Europa. Questa mostra sceglie di prendere in esame alcuni aspetti particolari del fenomeno romano, scardinando e aggiornando la visione critica e storica di una tradizione ormai superata.
PREMESSA E SVOLGIMENTO
La prima sezione del percorso è dedicata alle premesse del Barocco. Sono prese in esame le opere dei bolognesi a Roma che, nei primi anni del Seicento, reagirono allo stile del tardo Manierismo instaurando un nuovo classicismo. Primo fra tutti Annibale Carracci, un grande innovatore, del quale è presente la Santa Caterina della Chiesa dei Funari, e ancora Guido Reni, Domenichino, Guercino, Giovanni Lanfranco e Simon Vouet. Inoltre vengono documentati il passaggio in città di Pieter Paul Rubens e gli esordi di Gian Lorenzo Bernini diciottenne, che collaborò alla scultura L’Autunno, realizzata intorno al 1616 dal padre Pietro, anch’esso scultore.
L’indagine si sposta poi agli anni del pontificato di Urbano VIII Barberini (1623-1644) che, con il suo mecenatismo celebrativo, si servì di artisti famosi come Bernini, Borromini e della grandiosa pittura di Pietro da Cortona. Importante fu anche la presenza di altri stranieri a Roma, come Antoon van Dyck, Nicolas Poussin e lo scultore François Duquesnoy. Sono inoltre esposte due tele inedite di Lanfranco, raffiguranti Angeli musicanti, appena restaurate e restituite alla fruibilità dopo un incendio dell’Ottocento nella chiesa dei Cappuccini di via Veneto al quale sono scampate.
NATURA E ARCHITETTURA
La terza sezione si concentra invece sul nuovo volto della città di Roma, con la presenza di numerosi disegni, bozzetti, medaglie e dipinti che sottolineano la scenografia e la teatralità dell’architettura, così come la spazialità della scultura e dell’ultima pittura barocca, con opere del Baciccio, Carlo Maratta e di altri artisti del tempo. L’ultima sezione è invece dedicata alla natura e al paesaggio, genere che proprio nel Seicento cominciò a riscuotere un notevole successo da parte del collezionismo europeo. Tra i numerosi artisti esposti in questa sezione non potevano mancare Poussin, Lorrain, Gaspar Dughet e Salvator Rosa, ognuno con la propria visione della natura, tra il classicismo e un sentimento quasi pittoresco.
La mostra propone anche una selezione di design d’interni con le caratteristiche forme originali e i temi stravaganti del Barocco. Arredi, arti applicate e bellissimi strumenti musicali come l’Arpa Barberini permettono di entrare più a fondo nell’estetica degli oggetti d’uso comune del tempo, in una dimensione ancora più intima della storia. I numerosi ritratti disseminati per tutto il percorso (soprattutto i busti scultorei di Bernini, Alessandro Algardi e Francesco Mochi) testimoniano invece la volontà dei personaggi raffigurati di lasciare un segno nella storia, con le grandiose effigi ufficiali di comandanti, cardinali e soprattutto papi. Ma forse a stupire maggiormente è il celebre ritratto “privato” di Costanza Bonarelli realizzato dal Bernini nella seconda metà degli Anni Trenta, oggi conservato nel Museo del Bargello di Firenze. Sappiamo che la donna raffigurata fu una sua amante e che era la moglie di un collaboratore. Alcune fonti antiche e documenti del tempo svelano il seguito di questa storia, tra l’altro molto tipica del Seicento: Costanza fu sfregiata da un sicario mandato da Bernini, che voleva così vendicarsi della relazione della donna con suo fratello Luigi. Ma il fascino di questa scultura non risiede tanto nella storia macabra che la riguarda, anzi bisognerebbe non tenerne conto, quanto nella vividezza dei tratti della donna, nella spontaneità della sua posa informale, nella bellezza della sua bocca socchiusa, nella toccante impressione di vita del marmo.
UNA MOSTRA-NETWORK
La mostra si pone come punto di partenza per un invito alla conoscenza molto più ampio. E questo è forse uno dei suoi più validi meriti. Dopo Palazzo Cipolla, la scoperta del Barocco romano continua in quindici tra i siti barocchi più importanti della città, dove per l’occasione saranno presentate mostre di approfondimento, convegni e concerti, percorsi e itinerari inediti e rari, e persino la rievocazione storica della Girandola di Castel Sant’Angelo del 29 giugno, uno spettacolo pirotecnico di stampo barocco che ha tra i suoi ideatori lo stesso Bernini.
La scelta della Fondazione di fare rete e la vastità delle proposte degli eventi-satellite, oltre a presentare il fenomeno in maniera più coesa, vuole porsi come prototipo per la futura politica culturale del nostro Paese. Un invito a insistere sul territorio, per sfruttare sapientemente i legami storici e artistici di un patrimonio “meraviglioso” come quello della Citta Eterna.
Calogero Pirrera
Roma // fino al 26 luglio 2015
Barocco a Roma. La meraviglia delle arti
a cura di Mariagrazia Bernardini e Marco Bussagli
Catalogo Skira
FONDAZIONE ROMA MUSEO – PALAZZO CIPOLLA
Via del Corso 320
06 22761260
[email protected]
www.mostrabaroccoroma.it
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/43403/barocco-a-roma-la-meraviglia-delle-arti/
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