Non aspettatevi animali fantastici, radici di mandragora o altre rarità. La meraviglia, qui, è tutta nel funzionamento della nostra percezione, sapientemente indagato. L’“archeologo” Herbert Hamak (Obereschenbach, 1952; vive a Hammelburg) raccoglie opere d’arte arcinote occultandole in un supporto già più volte utilizzato, cioè resina semitrasparente su tela.
Il primo effetto sorprendente è quello di una restituzione di mistero e lontananza, cioè della loro componente auratica. Inoltre, nonostante i titoli dei lavori esposti svelino anche le figure più nascoste nella resina, queste, per tutto il tempo della nostra osservazione, non cessano di interrogarci, di emergere, di formarsi sotto i nostri occhi. Riusciti esempi di opera come processo, come genesi, secondo la definizione di Klee.
Roberta Morgante
Verona // fino al 30 aprile 2015
Herbert Hamak – Point Alpha
a cura di Marco Meneguzzo
STUDIO LA CITTÀ
Lungadige Galtarossa 21
045 597549
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www.studiolacitta.it
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