Maria Mulas. È tutto incluso (tranne l’ordinario)
Gallerja, Roma – fino al 16 maggio 2015. Uno spaccato della poderosa produzione di una delle più importanti esponenti della fotografia italiana contemporanea. Da oltre quarant’anni Maria Mulas esplora forme diverse di espressione visiva, con l’instancabile desiderio di valicare gli steccati culturali.
Stabilire categorie entro cui ricondurre i lavori di Maria Mulas (Manerba del Garda, 1935; vive a Milano) è un’operazione difficile. Perché le immagini si incastonano solo all’apparenza nei generi del ritratto, del costume o dell’architettura. A ben guardare, le gigantografie dei manufatti urbani evocano in realtà paesaggi della mente, in cui lo sguardo si perde in un rincorrersi di fughe prospettiche e riflessi caleidoscopici, che ne contraddicono stabilità e solidità. Proprio come i volti degli artisti: Andy Warhol, Henry Moore, Keith Haring o Giorgio de Chirico – per citarne solo alcuni – sono lo specchio della stessa fotografa. Maria Mulas sovverte quello che ordinariamente sarebbe il ruolo del ritrattista: uno statico predatore di sembianze, per raggiungere un opposto esito dialettico. Le sue opere sono alchimie scatenate dall’incrocio di sguardi tra due artisti. Uno dei quali è sempre lei stessa.
Alessandro Iazeolla
Roma // fino al 16 maggio 2015
Maria Mulas – È tutto incluso
a cura di Bruno Corà
GALLERJA
Via della Lupa 24
06 68801662
[email protected]
www.gallerja.it
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