Mater. Percorsi simbolici sulla maternità
Palazzo del Governatore, Parma – fino al 28 giugno 2015. Quattro sezioni e 170 opere per raccontare la maternità dal Trecento a oggi. Tante mamme, più o meno divine, ma ben poche artiste. Sarà così anche nella mostra di Massimiliano Gioni che apre a fine agosto?
GRANDI PREMESSE E GRANDI PROMESSE
La mostra Mater, promossa dal Comune di Parma, affronta il tema della maternità dalle prime raffigurazioni delle Grandi Madri steatopigie fino alle rappresentazioni contemporanee di artisti quali Michelangelo Pistoletto, Mat Collishaw e Bill Viola. Il percorso si snoda in quattro macrosezioni sui due piani di Palazzo del Governatore: una parata di 170 opere provenienti da importanti musei e collezioni italiane, molte delle quali parmigiane.
Sostenuta dalle maggiori fondazioni e aziende di Parma e dintorni, Mater si fregia dei patrocini del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, della Regione Emilia Romagna, della Diocesi di Parma ed è posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
DONNE E MADRI. MA POCHE ARTISTE
Talora i grandi progetti nascono senza venire alla luce: Mater si arresta alla dolce attesa, degli altri. Sotto lo sguardo maschile (rarissime le artiste/donne chiamate in causa) emerge un modello femminile che vede nell’essere madre l’istituzione, l’elemento fondante dell’identità di una donna. È implicito che la donna per secoli abbia potuto aspirare a diventare madre, non artista.
Siamo nel XXI secolo e Chiara Dynys non si accontenta di fare luce in una delle ultime stanze. Light&Dark si butta fuori, abbandona la rappresentazione conclusa del miracolo dei miracoli e invade l’intorno abbracciandolo in una narrazione aperta di grande gioia. Il mistero della nascita e della morte si tengono per mano, senza distinzione.
LA MADRE PER ECCELLENZA (CATTOLICA)
Grandi capolavori presenti a Palazzo trattano la Maternità Rivelata attraverso iconografie sacre e simboliche ricorrenti dal Trecento toscano fino al XVII secolo: Madonne con il Bambino, Madonne della Misericordia. Madri di Dio intime e lievi, adorate (e poi negate) come le Virgo Lactans, tra cui quella di Bernardino Luini in cui Gesù è trattenuto con delicatezza e allattato come un vero bambino, non idealizzato.
In scena Madri ideali votate alla dedizione assoluta, veri esempi di carità e virtù cristiana: “Ne timeas, Maria, invenisti enim gratiam apud Deum. Et ecce concipies et paries filium, et vocabis nomen eius Iesum. Hic erit magnus et Filius Dei vocabitur”, come recita il Vangelo secondo Luca.
Accanto alle rappresentazioni più tradizionali come la Madonna in Trono di Masaccio sono esposti i Giganti, dal Quattrocento al Settecento, lirici, celesti, a volte trasversali, raramente dissacranti (oltre Caravaggio): Filippo Lippi, Andrea Mantegna, Pinturicchio, Rosso Fiorentino, Veronese, Tiepolo. Si trasforma l’idea di sacralità dalle prime immagini femminili legate ai culti fino all’iconografia cristiana, con una graduale perdita di attributi divini.
LA MAMMA BORGHESE. ANCORA STEREOTIPO
Siamo nel XIX e XX secolo. Ricompare un’altra mamma, ritratta senza deferenza e sotto altre vesti, non sempre pagane, descritta nella sua vita quotidiana: è la matrice materna borghese. Fra i tanti artisti esposti in mostra, Francesco Hayez smorza un affetto con un ritratto a distanza, è il tempo della separazione di cui è capace solo la madre consapevole. Gino Severini racconta di una mamma e di un figlio nel gesto nobile dell’allattamento: due esseri umani vicinissimi, non un’unità indivisibile segnata da un unico destino. Felice Casorati racconta la famiglia Consoaro Girelli, figlia del suo tempo. Le donne di Amedeo Bocchi e Aron Demetz rappresentano, in pittura e scultura, Monumenti alla madre. Tempo dell’attesa e certezza di una “presenza” nel video Emergence di Bill Viola. Torna la figura di Cristo (non più bambino) che si eleva, senza sorreggersi. Sono le donne ai piedi del sepolcro, quasi angeli con le braccia desolatamente tese verso di lui, a raccoglierlo.
Meno presenti, tra le “emancipate”, le madri imperfette, mancate, inadeguate, espropriate. Fragili. Non Virtuali. Cosa succederebbe se il Palazzo venisse invaso dai suoni che accadono dentro l’animo delle mamme?
Federica Bianconi
Parma // fino al 28 giugno 2015
Mater. Percorsi simbolici sulla maternità
a cura di Elena Fontanella, Cosimo Damiano Fonseca, Annamaria Andreoli
Catalogo Feltrinelli
PALAZZO DEL GOVERNATORE
Piazza Garibaldi 2
[email protected]
www.mostramaterparma.it
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/42537/mater-percorsi-simbolici-sulla-maternita/
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