Salvo: quando la pittura copia se stessa
Galleria Mazzoli, Modena – fino al 30 aprile 2015. Una sequenza di più di novanta opere che Salvo ha realizzato negli ultimi due anni. I temi e i luoghi sono sempre quelli: paesaggi, rovine, fabbriche, nature morte. E anche la cifra stilistica si ripete: semplicità formale, nitore costruttivo, artificialità cromatica. Ma si tratta solo di calchi e autocitazioni o, tra le pieghe del déjà-vu, si nascondono ironici quesiti sulle leggi della visione, del colore, dello spazio?
“Nulla si crea, tutto si reinterpreta”: sono parole di Salvo (Leonforte, nel 1947; vive a Torino). Ma che succede quando, come in questa mostra, l’artista rifà letteralmente una riepilogazione-catalogazione di tutti i suoi soggetti già frequentati: periferie industriali, minareti, notturni, paesaggi esotici e paesaggi quotidiani? Si tratta di pure riproduzioni, trascrizioni, duplicazioni? O di un modo per ritrovarsi, evocarsi, conservarsi? È una sfacciata autocitazione o un’operazione di autoconoscenza? Siamo di fronte a un capriccio infantile che vuole sentire (e vedere) infinite volte la stessa favola o un tornare dentro l’“interminabile” del lavoro pittorico, come se qualcosa non fosse stato abbastanza sondato e mostrato? Tra i dipinti troviamo autentici teleri e quadri che stanno in una mano, incandescenze mai viste e scommesse sempre più protratte verso una assoluta essenzialità. Forse è un sottile evidenziare che il “non finibile” la vince sull’opera irripetibile e che l’aperto sconfigge il chiuso, il perfetto, l’immutabile.
Luigi Meneghelli
Modena // fino al 30 aprile 2015
Salvo
testo critico di Renato Barilli
GALLERIA MAZZOLI
Via Nazario Sauro 62
059 243455
[email protected]
www.galleriamazzoli.it
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/42739/salvo/
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