Il gioco dei quattro cantoni. Con Gaetano Pesce, a Milano
Galleria Antonia Jannone, Milano – fino al 23 maggio 2015. Il giro del mondo in quaranta disegni: “Frammenti e figure architettoniche ai quattro angoli del mondo” raccoglie nove studi su carta realizzati tra il 1989 e il 2013 da Gaetano Pesce. Un’occasione per ripercorrere la carriera del designer e architetto attraverso i suoi progetti.
Gaetano Pesce (La Spezia, 1939; vive a New York) non ha bisogno di presentazioni. Noto attraverso le sue opere d’architettura e design esposte nei più importanti musei del mondo, è di recente stato il protagonista di un’ampia retrospettiva al Maxxi di Roma.
La mostra alla Galleria Jannone propone uno sguardo forse più intimo, quello dell’artista nel suo studio mentre progetta, il momento creativo che precede la costruzione dell’edificio. I progetti – il centro culturale di Ginevra, la casa per gli ospiti a Bahia, il bar El Liston a Fukuoka, la mostra Made In Italy alla Triennale di Milano, la grande rotatoria in Kuwait e i disegni per il World Trade Center, la Casa Suarez, il negozio di abbigliamento per bambini Dujardin e l’Istituto Italiano di Cultura a New York – colpiscono per i colori morbidi, la vivacità e il dinamismo delle forme, il continuo richiamo alla tattilità, elementi che da sempre caratterizzano il lavoro di Pesce. Sulla parete all’ingresso, una scia di pesciolini in silicone, con funzione anche di invito, introducono alle opere, guidando il visitatore fino al tavolo centrale, in cui due coloratissimi cestini, sempre in silicone, appositamente realizzati per la mostra, invitano a essere toccati.
“Lo stimolo al sentire l’ho sperimentato molte volte. Alla mostra alla Triennale avevo ideato un grande paesaggio completamente commestibile: il visitatore entrava, osservava, mangiava e se ne andava con la mostra nello stomaco. Una dimensione che ci fa capire molto di più; con il mio lavoro cerco sempre di andare a toccare dei punti che non sono solo la visione, ma sono altri modi che la conoscenza usa per entrare dentro di noi”, racconta Gaetano Pesce ad Artribune. “Dopo secoli di astrazione penso sia necessario riutilizzare la figura, degli elementi riconoscibili più che la figura, quindi il mio lavoro porta delle rappresentazioni che sono comprensibili. L’astrazione, il movimento moderno sono state le prime tendenze verso l’appiattimento del mondo, la cosiddetta globalizzazione. Dopo tutto questo tempo penso che il giorno che riusciremo ad appiattire le diversità del mondo non avremo più ragione di essere. Per cui penso che l’architettura sia un modo per interpretare i luoghi, non tanto dal punto di vista materiale quanto dal punto di vista della natura del luogo, la natura nel senso intimo del termine, la sua identità.”
Giulia Meloni
Milano // fino al 23 maggio 2015
Gaetano Pesce – Frammenti e figure architettoniche ai quattro angoli del mondo
ANTONIA JANNONE
Corso Garibaldi 125
02 29002930
[email protected]
www.antoniajannone.it
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/44304/gaetano-pesce-frammenti-e-figure-architettoniche/
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