Lara Favaretto. Buona fortuna agli scomparsi
Maxxi, Roma – fino al 30 settembre 2015. Lara Favaretto raccoglie diciotto dei suoi cenotafi in una mostra che vuole essere di buon augurio, “Good Luck”, alla sorte degli scomparsi. E insieme vuole riflettere sulla scelta di alcune persone celebri di rendersi invisibili senza che se ne perda il ricordo.
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SCOMPARIRE NEL XXI SECOLO
Mentre il resto del mondo discute riguardo futuristici testamenti digitali e nuove frontiere della tracciabilità, Lara Favaretto (Treviso, 1973) riflette sulla nostra memoria e sulla possibilità, oggi, di scomparire.
Per farlo sceglie le storie di un gruppo di personaggi noti che hanno fatto perdere le loro tracce inseguendo i propri sogni o imprese eccezionali, e pensa alla palude come al luogo nel quale questi fuggitivi, metaforicamente, potrebbero trovare nascondiglio e dove la memoria li andrà a cercare.
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Lara Favaretto – Good Luck – veduta della mostra presso il MAXXI, Roma 2015 – photo Musacchio Ianniello – courtesy Fondazione MAXXI
CENOTAFI CONTEMPORANEI
Diciotto cenotafi, una parte significativa dei venti realizzati dalla Favaretto a partire dal 2010, sono oggi raccolti al Maxxi, andando a costituire una nuova tappa per una mappatura della memoria apolide ed emotiva degli scomparsi.
Il cenotafio è una scultura commemorativa fortemente simbolica, capace di espandere la memoria oltre la dimensione più strettamente legata alla prossimità del corpo. È un monumento in cammino, in quanto libero di dislocarsi secondo coordinate dettate da chi vorrà custodirne il ricordo, ridefinendo di volta in volta una geografia dettata unicamente da un interesse emotivo.
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Lara Favaretto – Good Luck – veduta della mostra presso il MAXXI, Roma 2015 – photo Musacchio Ianniello – courtesy Fondazione MAXXI
UNA MOSTRA IN PALUDE
La Galleria 4 è avvolta da un aspro odore di terra, il passaggio di entrata è sbarrato da un’ampia vasca paludosa che dev’essere attraversata e calpestata per godere della mostra.
I cenotafi appaiono come eleganti volumi in ottone e legno che raccolgono paludi di terra, nelle quali sprofondano o sembrano galleggiare forzieri sigillati, custodi di alcuni oggetti cari allo scomparso. I grandi solidi totemici, silenziosi garanti del tesoro che conservano, presentano superfici lisce e riflettenti, interrotte unicamente da spaccature dalle quali la terra deborda.
Nessun ordinamento predefinito, nessun percorso da seguire: lo spazio è costellato di volumi da attraversare e aggirare, e la sensazione è quella di passeggiare all’interno di un luogo sepolcrale, portando un pensiero, come omaggio, a ciascuno degli scomparsi.
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Lara Favaretto – Good Luck – veduta della mostra presso il MAXXI, Roma 2015 – photo Musacchio Ianniello – courtesy Fondazione MAXXI
IN MEMORIAM
Lara Favaretto è riuscita a creare un’atmosfera oltremodo ossequiosa, dove il silenzio, i monoliti e l’odore di terra sono a celebrare la memoria in uno spazio quasi metafisico, metafora di quella terra misteriosa dove trovano rifugio gli scomparsi, dove riposa e viene conservato il loro grande progetto e il loro ricordo.
La palude della memoria è un luogo che non conosce confini spaziali, che è in continuo cammino. Il ricordo, in questo posto, alle volte sprofonda e altre volte riemerge. A noi chiede di non essere disturbato, ma nemmeno dimenticato.
Giulia Pareschi
Roma // fino al 30 settembre 2015
Lara Favaretto – Good Luck
MAXXI
Via Guido Reni 4a
06 3201954
[email protected]
www.fondazionemaxxi.it
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/44380/lara-favaretto-good-luck/
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