Mariagrazia Pontorno. Fra realtà e artificio tecnologico
Fondazione Studio Carrieri Noesi, Martina Franca – fino al 26 luglio 2015. In mostra, oltre ai lavori degli ultimi anni, una nuova produzione nata in Puglia e ispirata agli ulivi secolari e maestosi di Montalbano di Fasano. Natura e tecnologia nella personale di Mariagrazia Pontorno.
ULIVI SECOLARI COME GRANDI MADRI
Il percorso narrativo della personale di Mariagrazia Pontorno (Catania, 1978) alla Fondazione Studio Carrieri Noesi si condensa in due nuclei concettuali: abitare la terra, abitare il cielo.
La mostra inizia dal lavoro più recente, prodotto durante un soggiorno in Puglia su invito della direttrice della fondazione, Lidia Carrieri. E così dopo un’intera giornata di osservazione dal vivo “di quegli alberi maestosi come statue, ieratici come profeti, accoglienti come madri” nasce La Villetta degli Ulivi (2015) che raccoglie immagini 3d, analogiche e un video.
Nella prima stanza che apre il percorso c’è La Villetta degli Ulivi_poster, in cui l’artista si rappresenta con un autoscatto mentre è alla prese con la scalata dell’ulivo; seguono quattro piccole foto dei cartelli di catalogazione degli ulivi e due foto 3d, in cui il particolare punto di vista porta lo spettatore tra le fronde degli ulivi come se fosse un abitante dell’albero.
Nel video che chiude il lavoro, il tema dell’abitare è un ritorno totale nel segno dell’arcaicità e della natura. Un ulivo secolare accoglie nel suo tronco una bambina che si adagia, legge un libro, abita l’albero, gli gira intorno, gioca a palla. Il rimando ad Alice nel paese delle meraviglie è quasi d’obbligo, ma qui Alice è cambiata, è perfettamente a suo agio nel tronco dell’albero da cui è accolta come un ventre materno, non vive lo shock spazio-temporale dell’Alice di Lewis Carroll. Qui c’è solo uno scorrere del tempo ancestrale, primitivo e radicato.
ABITARE IL CIELO INSIEME ALL’EX PAPA
Il richiamo della natura, potente ma che si fa manipolare, è al centro del video in 3d Il Cedro dei Cieli (2014) che si sradica e ascende: qui la manipolazione tecnologica asseconda una tensione mistica. In Roots (2010) la ricerca di spazi altri, cieli da abitare – in cui gli alberi di Central Park insieme ai grattacieli di New York si sradicano e ascendono – producono nello spettatore un cortocircuito di senso, un ossimoro visivo. Sembra che in questo moto ascensionale dei grattacieli Mariagrazia Pontorno preannunci quello che sarà il futuro, la rivoluzione antropologica che porterà l’uomo ad abitare il cielo, lo spazio che attualmente appartiene ancora a un immaginario letterario.
Infine il video inedito I Cieli di Roma (2015): diviso in due parti, dapprima documenta il racconto delle dimissioni di Papa Benedetto XVI e poi il volo dell’elicottero (un’immagine contemporanea consegnata già alla storia) ricostruita completamente in 3d con un percorso alternativo, ottenuto con le riprese di un drone su una Roma contemporanea. E si conclude con la sequenza dell’elicottero che varca l’atmosfera terrestre per giungere nello spazio puro, dove si manifesta un’eclissi. Un nuovo cielo è da abitare. Il luogo dove compiere la rivoluzione antropologica anticipata in Roots qui trova il suo compimento.
Maria Paola Spinelli
Martina Franca // fino al 26 luglio 2015
Mariagrazia Pontorno
Catalogo Maretti
FONDAZIONE STUDIO CARRIERI NOESI
Via Principe Umberto 49
080 4801759
[email protected]
www.carrierinoesi.it
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/45475/mariagrazia-pontorno/
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