Venezia, il vetro e l’arte contemporanea

Hanno entrambe inaugurato durante i giorni di preview della Biennale di Venezia. Sono due mostre che hanno al centro il vetro. Ma “Glasstress” e “In glass we trust” non potrebbero essere più diverse. Siamo andati a visitarle insieme ai curatori.

Visitare due mostre a Venezia con punti di vista differenti sul ruolo del vetro nell’arte e nella cultura è interessante per capire dove e come queste differenze si legano. Due le mostre, due i promotori ovviamente – Adriano Berengo per Glasstress e Igor Balbi per In glass we trust –, due ruoli e due background diversi nel mondo del vetro veneziano.

IL VETRO SECONDO ADRIANO BERENGO
Adriano Berengo si avvicina al vetro per caso, ancora ventenne e di ritorno dall’America, per diventare, dopo quarant’anni, uno dei più importanti catalizzatori di artisti contemporanei di fama internazionale attorno a un materiale e a tecniche da loro mai utilizzate prima. “Ho preso spunto da Peggy Guggenheim, che conoscevo personalmente. È stata lei a dire che ‘il vetro è un materiale troppo nobile perché non si possa sporcare con l’arte’. Posso dire che io non esisterei senza di lei. Grazie a Peggy Guggenheim, celebri artisti dell’epoca, da Jean Cocteau e Max Ernst, si sono avvicinati alla creazione con questo materiale”.
Alla quarta edizione, Glasstress si sviluppa nelle sale del gotico Palazzo Franchetti, sede dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti – non a caso Gotika è il nome dell’edizione 2015 –, si avvale della collaborazione dell’Hermitage e ha viaggiato un po’ in tutto il mondo: si sono tenute esposizioni a New York, Riga, Stoccolma, Beirut e Londra, e nuove imminenti iniziative sono in programma, sempre lontano dalla Serenissima. Un successo internazionale.

In glass we trust - Simone Crestani & Bruno Pedrosa

In glass we trust – Simone Crestani & Bruno Pedrosa

IL VETRO SECONDO IGOR BALBI
In glass we trust è una mostra dai toni decisamente meno appariscenti, visitabile alla Balbi Art Glass Gallery nel sestiere Santa Croce, in campo Santa Maria Mater Domini. Eppure il collettivo di maestri vetrai e artisti che ha deciso di partecipare a questa iniziativa è tra i più importanti nel panorama internazionale: Lucio Bubacco, Igor Balbi, Davide Salvadore, Andrea Morucchio, Simone Crestani, Alessandro Casson, Vittorio Costantini. Tutti uniti dalla convinzione, racconta Igor Balbi, “che il vetro di Murano non sia rappresentato a Venezia nella giusta maniera. Ci sono troppe derive commerciali. Prima non esisteva un luogo dove si potessero vedere le potenzialità artistiche del vetro. Io lavoro a lume, come molti artisti qui esposti: per esempio Lucio Bubacco, uno dei più famosi maestri vetrai al mondo. Ma ci sono altri che non costruiscono personalmente l’opera, come Andrea Morucchio, o chi lavora tipologie di vetro diverse, come il borosilicato di Simone Crestani”.
Il problema del vetro oggi, secondo Igor Balbi, è che “sotto la Serenissima si sono sviluppate a Murano tecniche avanzatissime di lavorazione fino a far sì che quest’isola diventasse un vero e proprio distretto produttivo. Questa è stata una condanna perché il vetro veneziano si è dovuto scontrare con le logiche commerciali e quindi con costi e tempi dettati dal mercato. La nostra iniziativa vuole dare una nuova dignità a Murano. Vogliamo far conoscere, anche a chi vive a Venezia, sia le potenzialità del vetro sia la nostra profonda conoscenza dell’arte vetraria”. E nel dire questo, mostra in controluce un suo calice lavorato a lume con vetro e argento e poi un altro che riprende le forme splendide delle finestre della Ca’ d’Oro, per poi passare a mostrare Davide Salvadore con uno dei suoi Tiraboson, dal deciso richiamo etnico, costruiti con la tecnica del roll up e della filigrana. Igor è giovane, solo quarant’anni, ma la sua tecnica di lavorazione a lume è già riconosciuta dal Corning Museum of Glass di New York, il più importante museo al mondo sul vetro.

In glass we trust - Igor Balbi

In glass we trust – Igor Balbi

MURANO E L’ARTE CONTEMPORANEA
In Glasstress il vetro parla al visitatore nella sua spiazzante permeabilità all’arte contemporanea. All’interno della fornace di Campiello della Pescheria a Murano, sede anch’essa di Gotika, scherzando, ma neanche troppo, Adriano Berengo simula un’ipotetica telefonata dal Metropolitan di New York per dire che “in quasi trent’anni di lavoro, oggi in ventiquattrore saprei allestire una mostra in uno dei più grandi musei del mondo. Purtroppo, il vetro non è rappresentato nell’arte come meriterebbe e come testimonia Glasstress. Ci sono solo alcuni grandi maestri vetrai, come Lino Tagliapietra e Pino Signoretto, che sono capaci di vendere la loro arte. Il mercato americano ha molti collezionisti che pagano centinaia di migliaia di dollari per una loro opera ma, quasi sicuramente, i compratori non ne comprendono appieno il valore artistico e tutto ciò che sta dietro alla loro creazione. Sono un tipico status symbol per ricchi”. Il mondo del vetro è contraddittorio, secondo Berengo: “Tagliapietra non esisterebbe senza il Glass Studio Movement americano”. Senza questa volontà del maestro vetraio di mostrare le potenzialità artistiche della sua abilità tecnica, “l’opera viene classificata come puramente decorativa e io, grazie al coinvolgimento di artisti al di fuori di questo entourage, ho portato il vetro nei più importanti musei del mondo”.
Forse non vi sono contraddizioni così stridenti in queste due mostre: entrambe parlano al visitatore, in modo diverso, di un materiale magico, il vetro, dell’immaginario, della fantasia e dell’emozione che questo può suscitare, ma anche dell’imperante necessità di uscire dai confini di logiche commerciali che hanno l’effetto di azzerare la storia, passata e futura, del vetro veneziano.

Federica Lavarini

Venezia // fino al 22 novembre 2015
Glasstress 2015 – Gotika
a cura di Adriano Berengo e Dimitri Ozerkov
PALAZZO FRANCHETTI
Campo Santo Stefano
FONDAZIONE BERENGO
Campiello della Pescheria (Murano)
www.glasstress.org

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/44510/glasstress-2015-gotika/

Venezia // fino al 22 novembre 2015
In glass we trust
a cura di Piercing Eyes
BALBI ART GLASS GALLERY
Campo Santa Maria Mater Domini
http://inglasswetrust.com/

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/44551/in-glass-we-trust/

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Federica Lavarini

Federica Lavarini

Federica Lavarini è nata a Verona, città in cui vive e dove si è laureata in Lettere moderne con una tesi in Storia del Teatro e dello Spettacolo. Ha conseguito il Master in comunicazione della Scienza "Franco Prattico" presso la…

Scopri di più