Vincenzo Vela e Marcello: due anime della scultura in Ticino
Ligornetto, Museo Vincenzo Vela – fino al 30 agosto 2015. Riapre il museo ticinese. Con una collezione permanente arricchita e con una mostra sulla scultrice Marcello, pseudonimo al maschile della duchessa d'Affry. Un viaggio da non perdere nella scultura ottocentesca, con alcune incursioni nella pittura.
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L’ENNESIMO MUSEO DA NON PERDERE
Dopo quindici mesi di chiusura per restauri tecnici, riapre a Ligornetto, a due passi da Mendrisio, il museo dedicato a Vincenzo Vela (Ligornetto, 1820 – Mendrisio, 1891). Ed è l’ennesimo museo da non perdere nel Canton Ticino. Per la bellezza del luogo (la villa in cui lo scultore abitò, che sorge su una collina ed è circondata da un giardino con agrumeti); per la collezione permanente, ricca, ben allestita e curata col rigore scientifico che vige da queste parti; e per la mostra temporanea, dedicata alla scultrice Marcello.
Le novità del restauro sono inapparenti, trattandosi di ritocchi tecnici. L’aspetto è ancora quello della riprogettazione di Mario Botta (2001), con il coup de théâtre della rotonda centrale che riunisce gessi monumentali di Vincenzo Vela. È lo spettacolare fulcro del museo, che raccoglie fra l’altro lo Spartaco, forse il suo lavoro più famoso, e i monumenti dedicati a Vittorio Emanuele II e Garibaldi.
LA COLLEZIONE PERMANENTE
Già in questa sala si colgono le due anime del lavoro dello scultore, diviso tra opere celebrative e lavori più autonomi, questi ultimi specchio dell’impegno politico militante a favore delle istanze del Risorgimento.
Le altre sale non sono da meno e tracciano un excursus nei vari filoni della scultura di Vela, dai bellissimi e voluttuosi monumenti funerari alle allegorie, fino alle figure infantili. Numerosi i confronti: non solo con le opere di autori come Hayez e Segantini, ma anche con quelle di Lorenzo e Spartaco, fratello e figlio di Vincenzo. I dipinti di Spartaco e le maliziose sculture animalier di Lorenzo sono infatti tra le novità introdotte nella collezione in occasione della riapertura, assieme a una quadreria di pittura lombarda e piemontese ottocentesca.
UNA NOBILE SCULTRICE
La mostra temporanea che accompagna la riapertura, poi, è un viaggio stimolante nella carriera di scultrice di Adèle d’Affry (Friburgo, 1836 – Castellammare, 1879), duchessa di Castiglione Colonna. Forse per l’anticonvenzionalità della scelta di diventare scultrice, soprattutto vista la provenienza nobile, si scelse uno pseudonimo maschile, Marcello.
Il suo stile è sorprendente, sempre sospeso tra enfasi classicheggiante e deviazione dal canone, con tocchi di originalità che, visti oggi, potrebbero sembrare naïf ma risultano, a uno sguardo attento, eleganti e perturbanti: è il caso soprattutto di opere come la Donna moresca sorridente (1869) o di Bianca Cappello (1863).
Per un confronto con gli autori coevi, e per contestualizzare la sua vita evocando le sue frequentazioni, sono in mostra anche opere di Courbet, Carpeaux, Carrier-Belleuse, Imhof e dello stesso Vela. Oltre ad alcuni esempi della pittura di Marcello.
Stefano Castelli
Ligornetto // fino al 30 agosto 2015
Marcello – Adèle d’affry (1836-1879), duchessa di Castiglione Colonna
MUSEO VINCENZO VELA
Largo Vela 5
+41 (0)584 813040
[email protected]
www.museo-vela.ch
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