Geometrie a colori. Sol LeWitt a Santander
Fundación Botín, Santander – fino al 10 gennaio 2016. La Fundación Botín presenta la più ampia esposizione mai dedicata prima ai disegni murali di Sol LeWitt in Spagna. Il maestro del disegno concettuale dà il via al preannunciato programma d’esposizioni d’arte contemporanea della fondazione. Che ha in cantiere una nuova sede firmata da Renzo Piano.
LE COORDINATE DELLA MOSTRA
Per una felice casualità, a Santander ci si ritrova a visitare una mostra sui muri più iconici della contemporaneità in una strada che porta il nome dello scopritore delle vicine Grotte d’Altamira. Che disegnare è definire lo spazio, immaginare il vuoto infinito, ne sapeva qualcosa Sol LeWitt (Hartford, 1928 – New York, 2007). Ma che lo spazio è un mistero da colmare, questo lo dicono ancora oggi i suoi Wall Drawings.
Curata da Benjamin Weil, direttore del centro Botín, e da John Hogan, assistente e disegnatore di Sol LeWitt dal 1982, Sol LeWitt.17 Wall Drawings. 1970-2015 nasce da una collaborazione della Fondazione Bontín con l’Estate of Sol LeWitt e la Yale University Art Gallery, di cui Hogan è direttore alle installazioni e archivio Wall Drawings. Una selezione di 17 disegni, dei quali la variante Wall Drawing 7A (2015), eseguita per la prima volta in questa mostra, porta come da canone lewittiano l’anno della prima realizzazione.
DISEGNI COME PARTITURE
Dicono che fosse un uomo di poche parole, Sol LeWitt. Che raramente si sporcasse le mani di pittura, ma le istruzioni erano sempre chiare e, se non era contento del risultato, diceva che chi l’aveva eseguito non aveva compreso l’idea. Eppure era anche aperto a varianti e interpretazioni, trattando i suoi disegni come se fossero partiture o poesie.
Uno dei più grandi misteri di Sol LeWitt sta nell’immergersi in questi mistici muri senza tempo, dentro la tappa finale di un lavoro che ha dialogato intimamente con il processo e l’idea dell’artista. È quello che succede a Santander, dove quindici giovani artisti locali hanno avuto l’opportunità di vivere il processo dei wall drawing sotto la guida di Gabriel Hurier, direttore del montaggio e membro dell’Estate of Sol LeWitt.
DISEGNI MURALI IN EVOLUZIONE
I muri delle scale si ricoprono di centinaia di linee che collegano i punti dello spazio. È l’invasione del Wall Drawing 51 (1970) che supera qualunque superficIe affidandosi alle sole strutture architettoniche. Casualità e accidentalità si fanno spazio con Wall Drawing 386 (1983) e Wall Drawing 46 (1970), successioni geometriche di linee da punti precisi che creano una soluzione di forme e sequenze progressive.
Con Wall Drawing 46 (1970) ci si catapulta in una griglia infinita di linee sinuose. È il disegno eseguito per la prima volta dopo la morte prematura della scultrice Eva Hesse, l’omaggio a un’amica scomparsa a partire dal quale LeWitt inseriva per la prima volta la linea non retta nel suo lavoro. È con wall drawing della fine degli Anni Ottanta, come il Wall Drawing 614 (1989) e Wall Drawing 413 (1984), che griglie e strutture geometriche primarie come quadrati, cerchi e triangoli entrano imponentemente nel discorso di un LeWitt sempre più impegnato sui volumi e i colori.
L’IDEA, SOPRA TUTTO
Ogni volta che si propone l’esecuzione di una serie di wall drawing, in qualche parte del mondo si riaprono finestre dotate di una bellezza tanto logica quanto spirituale.
L’eredità degli esercizi di pensiero in questi disegni, nati per rinnovarsi ogni volta che la realizzazione di un wall drawing è affidata ad artisti che operano sulle istruzioni di Sol LeWitt, è una delle lezioni senza tempo dello statuto concettuale secondo il quale nell’arte è l’idea il vero motore trainante.
Enrichetta Cardinale Ciccotti
Santander // fino al 10 gennaio 2016
Sol LeWitt – 17 Wall Drawings. 1970-2015
a cura di Benjamin Weil e John Hogan
FUNDACIÓN BOTÍN
Calle Marcelino Santz de Sautuola 3
+34 (0)917 814132
[email protected]
www.fundacionbotin.org
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