“Non c’è dubbio, tutti hanno qualche mira su di lei, su questa città […] Lo scopo è sempre lo stesso: stupro”. Non lasciano scampo: sono durissime le parole del poeta Iosif Brodskij, a cui Andrea Morucchio (Venezia, 1967) si ispira per realizzare The rape of Venice, installazione multimediale e multisensoriale che tocca le corde emotive e cognitive di chi Venezia ce l’ha a cuore davvero in tutti i sensi. Gesamtkunwstwerk, opera d’arte totale, la definisce Matteo Bertelé – curatore della mostra insieme a Vittorio Urbani – della quale in catalogo ci offre una esaustiva e interessantissima interpretazione.
Venezia vittima del suo stesso mito, ologramma di se stessa, ripiegata su slogan ripetuti come un mantra, che la pietrificano svuotandola di senso. Andrea Morucchio si appropria di questo vuoto e della sua pervasiva assenza di senso e, attraverso un’azione di destrutturazione e disorientamento – nell’intento di giungere alla “quintessenza” di Venezia e ridare valore positivo al mito che la sovrasta –, scardina i luoghi comuni e realizza un’opera che è al contempo denuncia e omaggio alla sua città, ma è anche prova di una ormai raggiunta maturità artistica.
Adriana Scalise
Venezia // fino al 22 novembre 2015
Andrea Morucchio – The rape of Venice
a cura di Matteo Bertelé e Vittorio Urbani
PALAZZO MOCENIGO
Santa Croce 1992
041 721798
[email protected]
www.visitmuve.it
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/44260/andrea-morucchio-the-rape-of-venice/
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