LA SCINTILLA PRIMA DELL’ATTO
The Waiting è una mostra “importante”, non soltanto per l’originale risultato estetico raggiunto, ma per l’insolita capacità di indurre lo spettatore a ripercorrere a ritroso l’intero processo artistico, fino a giungere a quel particolarissimo, quasi inafferrabile momentum che precede l’atto creativo.
L’attesa, minimo comune denominatore di qualsiasi impresa, è sicuramente una risorsa adrenalinica, un catalizzatore energetico che noi tutti proviamo con diversa intensità e frequenza, secondo un ventaglio di emozioni che oscillano dalla paura/terrore alla gioia/estasi, passando per quel sentimento tutto umano che è l’angoscia.
ELABORARE L’ATTESA
Inutile ricordare che in arte come in letteratura, numerosissimi sono gli esempi di artisti che hanno interpretato, tradotto, enucleato, esorcizzato e infine veicolato questo stato d’animo in intense opere d’arte.
L’opera di John Cage 4’33” è uno fra gli esempi che Chiara Casarin, curatrice della mostra, cita nel saggio Il tempo inquieto all’interno del catalogo che l’accompagna. Esercizio, questo, che ogni visitatore della mostra è invitato a svolgere. Il mio personale pensiero è andato all’Attesa di Lucio Fontana, ovvero alle fotografie, così ricche di carica emotiva, che Ugo Mulas ha realizzato nel corso dell’esecuzione dell’opera; ma anche al Deserto dei Tartari di Dino Buzzati, dove l’attesa/disattesa del protagonista si traduce in un angoscioso vuoto esistenziale.
LE OPERE DEI GIOVANI ARTISTI
Ma tornando ai nostri giovani artisti – i quali hanno però già ottenuto importanti riconoscimenti – bisogna aggiungere che quelle che vediamo sono opere prime, frutto di un ciclo di incontri sul tema dell’Attesa che nell’autunno 2014 Chiara Casarin ha tenuto per i borsisti e gli assegnisti della residenza alla Bevilacqua La Masa.
L’impegno profuso da tutti è grande in egual misura. Non si può restare indifferenti dinanzi all’attesa “esplosiva” dell’opera di Arianna Piazza o a quella “elettrizzante”, ma per davvero, di Fabio Roncato. Impeccabile l’esecuzione delle opere rispettivamente pittorica e fotografica di Paola Angelini e di Enzo Comin.
Fortemente inquietante è il senso che sottende alle opere di Elena Mazzi e di Corinne Mazzoli, tuttavia ci appaiono “zoppicanti”: forse l’accompagnamento della registrazione audio per la prima (che sappiamo esiste) o di un supporto audio-visivo per la seconda, ne avrebbero meglio esplicitato l’intento. Indubbio il valore artistico dell’opera con cui Giuseppe Abate esorcizza le sue paure: ma siamo proprio sicuri che egli abbia centrato il tema?
Adriana Scalise
Treviso // fino al 20 settembre 2015
(chiusura estiva dall’11 al 29 agosto)
The Waiting
a cura di Chiara Casarin
TRA – TREVISO RICERCA ARTE
Via Barberia 25
04224 19990
[email protected]
www.trevisoricercaarte.org
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/46735/the-waiting/
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