È difficile osservare un paesaggio senza pregiudizi. Specie se lo spettacolo in questione si delinea denso di immagini precostituite e cliché. Intento da sempre a ricercare una compenetrazione aperta e permeabile fra l’atto scultoreo e il tessuto urbano, Giuseppe Gabellone (Brindisi, 1973; vive a Parigi) si confronta stavolta con l’oligarchico ecosistema di Firenze, inserendolo fisicamente nello spazio espositivo di Base, e collocandovi all’interno un lampione comunale.
Col solo potere del gesto, che diviene apparato anatomico dell’opera, l’artista si dimostra così in grado di allestire una precisa coreografia installativa, prodotta da e per differenti attori-componenti (due suoi disegni su carta con due lavori d’esordio di Maurizio Nannucci e Mario Airò), facendoli dialogare tra loro per pura e semplice associazione poetica, ma anche mera coincidenza, sì. Incredibilmente realistica, come quella che lega gli artisti al collettivo di Base. Perché la probabilità è sempre una descrizione, non una spiegazione, di ciò che accade.
Sarah Venturini
Firenze // fino al 5 luglio 2015
Giuseppe Gabellone
a cura di Lorenzo Bruni
BASE / PROGETTI PER L’ARTE
Via San Niccolò 18r
328 9627778
[email protected]
www.baseitaly.org
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/45028/giuseppe-gabellone/
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati